“Nessuno di noi ha visto le case. Ci è stata mostrata solo una mappa catastale”. Le 31 famiglie di via Ennio del rione Taormina chiedono maggiore considerazione e contestano le scelte del subcommissario Santi Trovato che ha imposto loro di lasciare le baracche entro luglio. Esprimono il loro disappunto in una lettera aperta inviata al sindaco Federico Basile, al subcommissario Trovato al presidente di Arisme Gemelli. “Non vogliamo essere spostati come i pacchi- scrivono nella missiva- chiediamo solo che venga riconosciuto u nostro diritto dopo decenni di vita in baracca. Quale famiglia affitta una casa senza prima vederla?" E poi spiegano “Abbiamo protestato ma abbiamo dovuto firmare che lasceremo la casetta anche se la nuova abitazione non sarà pronta. Vi chiediamo di ritirare tutto quello che abbiamo firmato”. E poi aggiungono: “Vogliamo vedere prima di scegliere almeno due cose. Vogliamo vederle come si faceva prima”. Il diktat perentorio del subcommissario è arrivato nei giorni scorsi anche attraverso il nostro Tg che nella lettera viene citato. Dal canto suo il subcommissario per il risanamento Santi Trovato vuole accelerare su scelte e consegne. Mancano ancora due famiglie alle convocazioni ma qualche altra aveva già manifestato così come adesso fanno tutte e trentuno perplessità. Trovato nei giorni scorsi è stato perentorio. A luglio si esce. Agli abitanti di quella piccola porzione del rione Taormina verranno concessi 45 giorni per il trasloco. Poi bonifica e demolizione. In questo momento sono circa ottanta gli immobili proposti agli uffici tecnici dalle agenzie immobiliari per la valutazione. Almeno il trenta per cento però sarebbe in condizioni disastrose e quindi sarà scartato. Intanto una decina di imprese sono impegnate nelle opere di progettazione e cantierizzazione di interventi in altre 25 abitazioni che entro l'inizio estate potranno essere destinate al risanamento.