Nel sistema delle prenotazioni e nel capitolo liste d'attesa ci sono ancora gravi disfunzioni che toccano pazienti che meriterebbero la massima attenzione. Sono i pazienti oncologici. Il sovracup non fa sconti, non prevede alcuna pista preferenziale per coloro che dovrebbero effettuare le visite di controllo ogni sei mesi. Neppure se l'oncologo chiede l'esame entro dieci giorni. Tutto questo mentre i manager della sanità annunciano di aver quasi ultimato le visite in attesa del 2024 e assicurano il massimo impegno nei tagli delle attese. Ma qualcosa evidentemente non funziona. C'è un sistema che non si parla. Gli specialisti non hanno la possibilità così come invece dovrebbe essere, specie nel caso dei malati oncologici, di prenotare direttamente gli esami ottenendo l'accesso a tutte le agende. E così riceviamo la lettera disperata di una donna. Una delle tante arrivate in redazione. Ma forse la più significativa.
“Mi chiamo Rita- ci scrive- ho visto la replica della puntata di Scirocco dedicata alla sanità e ho provato un sentimento di rabbia ascoltando i nostri manager, e del loro lavoro sulle liste d'attesa”. E poi entra nello specifico.
“La mia storia sanitaria nasce nel 2008, quando purtroppo sono stata colpita da un tumore raro ad andamento incerto. Effettuo ogni 6 mesi gli esami di controllo, ma purtroppo da un anno a questa parte, prenotare una visita rispettando alla cadenza semestrale, è diventato sempre più difficile. Sei mesi fa ho dovuto fare un'ecografia all'addome a pagamento da un noto professionista messinese alla modica cifra di 180 euro. Non c'era posto nel pubblico. Ho rifatto i controlli il 16 aprile e l'oncologo mi ha prescritto un'ecografia all'addome e una eco mammaria da fare entro dieci giorni. Ho telefonato prontamente al cup ma la prima data utile è a gennaio 2026, tre mesi dopo i controlli che dovrei fare a novembre. Troppo tardi.
Dovrò ancora pagare per avere un mio diritto? Oggi stare male è diventato un lusso...Sono veramente indignata e demoralizzata.
A prendere l'iniziativa nei prossimi giorni potrebbe essere l'azienda sanitaria che ha già chiesto proprio sull'argomento l'indizione di un tavolo tecnico con tutte le altre aziende.
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