Rappresentano mediamente il 35% degli accessi al pronto soccorso e visto il colore assegnato sono prestazioni che potevano essere evitate e soprattutto richieste o al medico di famiglia o alla guardia medica. E quando queste saranno funzionanti alle cosiddette case di comunità che sorgeranno assieme agli ospedali di comunità all'interno dell'area Mandalari.
Nel mirino delle aziende ospedaliere i codici bianchi coloro a cui viene assegnato un colore di priorità che esclude la necessità di recarsi al pronto soccorso. Venticinque euro ad accesso. Ai quali si aggiunge il ticket di eventuali esami strumentali e delle analisi. E questo può far salire il conto. Migliaia gli avvisi in partenza. E c'è chi nello stesso pronto soccorso si è recato anche 4 cinque volte magari accusando malori diversi. Si va per un semplice mal di testa. Per una febbre, un attacco influenzale. Si appesantisce il sistema dell'emergenza urgenza dove gli accessi sono decine di migliaia. All'ospedale Papardo per esempio ogni anno ci sono 32 mila accessi.
Il 35% di questi, più di 10 mila sono codici bianchi quindi potevano essere evitati e riceveranno se non rientrano nelle esenzioni di legge gli avvisi di pagamento. I codici bianchi riguardano pazienti che si presentano al pronto soccorso con condizioni non urgenti o di bassa priorità. Questi pazienti non richiedono cure immediate e possono essere trattati in altri contesti sanitari.
Il sovraccarico di lavoro nei pronto soccorso possono portare a: ad allungare le attese e a creare situazioni di tensione che sfociano poi nelle aggressioni. E questo è un altro argomento su cui le aziende stanno puntando i riflettori. Il Piemonte da tempo chiede l'istituzione del posto fisso do polizia che hanno sia il Policlinico che il Papardo e sta dotando gli operatori di un segnale con cui chiamare la vigilanza, il Policlinico sta per attivare le body cam e ha avviato da tempo corsi di comunicazione efficace per gestire la rabbia così come ha fatto l'azienda Papardo.
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