A Palazzo dei Leoni non si votava dal 2008. Ben 17 anni dopo c'è chi sceglierà il consiglio che ora non è più provinciale ma metropolitano, ma non saranno i cittadini. Dopo diversi tentativi dare seguito ad una reale riforma, e tanti anni di commissariamento, adesso il quadro ha preso forma e finalmente la ex provincia avrà i suoi organi pienamente funzionanti. Domani fra le 8 e le 22 si voterà per individuare i 14 consiglieri metropolitani, ma a sceglierli non saranno i cittadini come avviene di solito ma si tratterà di elezioni di secondo grado. In pratica i politici in carica scelgono fra di loro chi deve far parte del consiglio metropolitano.
Alle urne andranno 1.281 fra sindaci e consiglieri comunali dei 108 comuni della provincia di Messina. Una sola giornate per votare, domani, una sola preferenza da poter esprimere. Ma i voti espressi dagli amministratori non hanno tutti lo stesso peso. Sono come si dice ponderati, cioè valgono di più se il sindaco e il consigliere sono di un comune più grande. Una proporzione che ha diviso i 1281 elettori in sei fasce in base alla popolazione dei vari comuni. Con un calcolo piuttosto complicato, e in termini piuttosto diretti e semplici, il voto espresso da uno dei 32 consiglieri di Messina vale 4 volte e mezzo quello di un consigliere di Barcellona, nove volte quello di Milazzo o Taormina, dieci volte il valore di un voto del consigliere di Rometta o Santa Teresa e poi a cascata 20 volte i voti di chi è in carica in comuni fra i 3.000 e 5000 abitanti, per esempio Mistretta e Roccalumera, e addirittura valgono 48 volte in più di quelli di un consigliere di paesi fino a 3.000 abitanti da Roccafiorita a Montalbano.
Dunque i 33 voti di Palazzo Zanca possono determinare da soli il 35% delle elezioni, un dato da tenere in considerazione per prevedere come andrà questa inedita tornata. Un passaggio va chiarito. Il sindaco di Messina resta anche sindaco metropolitano e quando viene rinnovato il consiglio comunale di Messina si deve tornare a votare per Palazzo dei leoni entro due mesi. In pratica il consesso che sarà eletto domani resterà in carica per due anni e non cinque. Sono sette le liste di candidati, 84 in totale. I partiti non hanno fatto coalizioni e sono in corsa: Democrazia cristiana, Forza Italia, Avanti con Basile sindaco, Grande Sicilia, Partito democratico, Lega e Fratelli d'Italia. Lunedi lo spoglio dalle 8.
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