Continuano a dire no a narrazioni fantasiose e a relazioni e documenti che ritengono incompleti, inconsistenti, vuoti. Continuano a dire no al Ponte sullo Stretto, questa volta passando sotto la lente di ingrandimento le 42 pagine della relazione Iropi, il documento varato dal Consiglio dei Ministri e finito in questi giorni al centro di tante polemiche, che elenca quegli «imperativi di interesse pubblico» per i quali l’Italia, stato membro della Ue, giustifica la realizzazione del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, senza più bisogno di ulteriori pareri o autorizzazioni. Secondo il Governo, il Ponte sarebbe un'opera strategica per motivi di sicurezza pubblica, militare e civile e dunque questo potrebbe bypassare il rispetto di alcuni vincoli ambientali e dare la possibilità di costruire il Ponte malgrado la negativa Valutazione di Incidenza Ambientale. Il Comitato Invece del Ponte invece smonta questa visione. E oggi in conferenza stampa Elio Conti Nibali, Carmelo Briguglio e Guido Signorino hanno anche illustrato i motivi per cui hanno deciso di formalizzare una diffida al Cipess. Secondo il comitato manca assolutamente la dimostrazione del punto di partenza, cioè l’assenza di alternative meno impattanti dal punto di vista ambientale. Il documento dedica a questo aspetto cruciale poco più di una pagina, limitandosi ad affermare che l’ipotesi del ponte a campata unica è preferibile, contraddicendo relazioni presentate negli ultimi anni dallo stesso Ministero delle Infrastrutture. Le motivazioni esposte, molto opinabili, sono in ogni caso di natura economico-sociale, quando la normativa richiede una valutazione esclusivamente ambientale. Altro aspetto esaminato: il fatto che il ponte serva la mobilità militare internazionale non è supportata da alcuna evidenza ufficiale. L’uso civile-militare dell’infrastruttura non è tecnicamente dimostrato, anzi rischierebbe di diventare un ulteriore problema, e in caso di conflitti il ponte sarebbee certamente un facile bersaglio strategico. Anche l’argomento della protezione civile è poco credibile. Secondo il comitato, la relazione non dimostra né la necessità tecnica né la legittimità ambientale del progetto.