Occorreva mettere in sicurezza la rete dei pozzi da ogni pericolo, dalle rete fognaria, molto vicina ai tre pozzi in questione, alle strade che sono sempre fonte di pericolo ed inquinamento. Ad agosto l'Azienda sanitaria, il servizio di prevenzione deputato a rilasciare il via libera all'attingimento e all'immissione in rete e al rilascio della certificazione di potabilità aveva imposto delle prescrizioni a cui l'Amam aveva risposto. I tecnici avevano anticipato una serie di interventi che prevedevano anche la realizzazione di una guaina che preservasse la rete di attingimento da eventuali commistioni con la rete fognaria o con quanto potrebbe arrivare dalla strada. L'Asp ha chiesto all'Amam di rivolgersi a laboratori pubblici per le analisi che sono comunque andate bene ma vanno ripetute nel giro di un anno ogni tre mesi e ha effettuato le analisi di routine che effettua periodicamente sull'intera rete. E l'acqua è sempre apparsa sicura. Sicura, ma non potabile in quanto quello che mostra dai campionamenti oggi, visto che viene immessa acqua non certificata dai tre pozzi di Mili (quelli di Briga sono stati nel frattempo sospesi in quanto fornivano una quantità irrisoria di acqua), potrebbe cambiare domani. Nessun ritardo da parte dell'Asp, nessun ostruzionismo ma solo il rispetto pieno delle regole. Per ottenere di solito un'autorizzazione trascorre un anno perché le operazioni di campionamento e prelievo devono dare esito positivo rispetto alla potabilità più volte nell'arco di dodici mesi. C'è naturalmente la procedura abbreviata quando ci si trova in situazioni di estrema necessità. E questo è il caso di Messina. Ma ogni taglio dei tempi non esclude però la messa in sicurezza che l'Asp ha chiesto più volte. Ma quegli interventi sollecitati saranno mostrati domani. Previsto un sopralluogo congiunto tra i vertici tecnici dell'Amam e quelli dell'Asp. In tema di pozzi intanto il Comune e l'Amam continuano nella ricerca di altre fonti in vista dell'estate. Sul tavolo del dipartimento prevenzione ci sono altre due richieste di autorizzazione riguardano un pozzo nella zona sud a Giampilieri e un altro nell'area dell'ex ospedale militare.