La strada del risanamento è ancora tutta in salita. Ieri focus in Consiglio con chi guida la macchina dello sbaraccamento.
Dal 2021, anno in cui venne varata la legge speciale sullo sbaraccamento che porta il nome dell'ex ministra Mara Garfagna, voluta fortemente da Maria Stella Gelmini e dalla sottosegretaria Matilde Siracusano, e arrivata sotto la sindacatura di Cateno De Luca, suo il primo colpo di pala meccanica a Fondo Fucile, sono stati consegnati 290 alloggi e sono state liberate altrettante baracche. Una media annua di circa 80 alloggi durante l'era del subcommissario Marcello Scurria esautorato dal presidente della Regione.
É tanto rispetto al passato ma troppo poco rispetto alle 65 baraccopoli censite, rispetto ai 1600 nuclei familiari che attendono un alloggio.
In fase di consegna 31 alloggi per gli abitanti di quella fascia di baraccopoli di via Taormina che sorge quasi addossata al ventiquattresimo artiglieria. Occorre far spazio alla via che collegherà la nuova viabilità della cosiddetta via del mare. Più della metà degli aventi in diritto in graduatoria, assicura il subcommissario Trovato ha scelto la nuova abitazione. Si sta valutando poi di procedere alla demolizione di un'altra piccola fascia di 10 baracche che si affacciano sulla via Taormina. L'ufficio commissariale intende consegnare oltre a questi 31 e ai dieci in fase di valutazione, altri 23 appartamenti entro aprile e altri 28 entro maggio. In gioco dunque 100 appartamenti. Ma il 31 dicembre scade la legge speciale, un punto da tenere bene in considerazione come ha sottolineato ieri in aula il capogruppo di Fratelli D'Italia Libero Gioveni. La proroga dovrebbe essere scontata ma senza quella legge sarà difficile qualsiasi accelerata. Si punta a costruire in tempi 510 alloggi. All'Annunziata, a Bisconte e a Fondo Fucile sorgeranno rispettivamente, 48, 126 e 80 alloggi, Previsti 2 palazzi a Bisconte, tre palazzi a Fondo Fucile e due all'Annunziata.
Il capitolo fragili provoca ancora scintille. Il subcommissario, l’ingegnere Santi Trovato, ha difeso la sua scelta fatta in merito alle priorità che hanno escluso dalla lista dei fragili un centinaio di soggetti già in graduatoria. Una scelta che ha lasciato perplessi il garante dei minori e quello dei disabili. Secondo Trovato l'Azienda sanitaria provinciale non comprendeva anche i titolari di 104 articolo 3 comma 1, un'estensione fatta a suo dire dal predecessore. Una affermazione smentita qualche ora dopo, carte alla mano, dallo stesso Scurria e stigmatizzata dalla consigliera del pd Antonella Russo che aveva presentato un'interrogazione.
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