É lo Stretto di Messina il grande protagonista del documentario Abyss Clean Up. Settantadue minuti di immagini mozzafiato. E anche di denuncia sulle condizioni dei nostri mari. Sulla presenza di plastiche e rifiuti. Distribuzione nei cinema siciliani e calabresi dal 19 marzo scorso. In corso le ultime due tappe calabresi a Crotone e ad Isola capo Rizzuto. Ripulire gli abissi, questo il significato del titolo e anche l'obiettivo del film documentario del regista palermitano Igor D'India, diventato ormai una vera e propria icona per la salvaguardia dell'ambiente e in particolare, in questo caso, del mare. Il progetto prodotto da POPCult con il sostegno della Regione Siciliana (Patto per il Sud) e realizzato nell’ambito del Progetto Sensi Contemporanei ha l'obiettivo di sensibilizzare il grande pubblico sul tema dei rifiuti marini. I fondali dei nostri mari e dei nostri fiumi si trasformano spesso, loro malgrado, in sconfinate discariche di rifiuti. “Un problema enorme, i cui effetti sono ancora allo studio dei ricercatori- spiega D'India- Un problema emerso solo di recente. Con questo film ho deciso di unirmi alle persone che stanno già combattendo questa battaglia e vogliono rimuovere le discariche sottomarine da -20m a -600m in Sicilia e Liguria. Abyss Clean Up è il racconto di 4 anni alla ricerca di informazioni e studi per il racconto del marine litter nei nostri mari."
Gli ultimi ciak del film sono stati girati proprio nello stretto di Messina dal 25 giugno al 1 luglio del 2023. Durante le riprese del film inoltre sono stati raccolti quasi 5 quintali di rifiuti.Il film di Igor D'India si chiude con una grande impresa, che prevede l’ esplorazione dei canyon profondi dello Stretto di Messina a -600mt, con l'ausilio di ROV, Robot controllato da remoto in grado di effettuare riprese dei fondali e mostrarci così la triste realtà dell’ inquinamento degli abissi. L'esplorazione è stata effettuata a bordo dell’imbarcazione M/Y Conrad grazie alla collaborazione con l'associazione Sea Shepherd già in loco per un'altra missione di salvaguardia del mare e il gruppo di ricerca del CNR che insieme all'università la Sapienza di Roma aveva pubblicato uno studio sul ritrovamento di una discarica sottomarina nello Stretto di Messina già nel 2016. E proposito di quella discarica D'India ci spiega: “Non l'abbiamo ritrovata. Questo significa o che i rifiuti con le correnti si sono spostati o che sia sprofondata. In fondo allo Stretto però una scoperta inaspettata la presenza di un corallo la madrèpora oculata, mai censito in fondo allo Stretto."
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