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Giornate Fai di primavera: un successo per l'Università di Messina

Il plesso centrale dell’Università degli studi visto con gli occhi dei messinesi e dei giovani studenti delle scuole che con grande competenza e garbo hanno fatto da ciceroni: buona la prima per la 33ma edizione delle Giornate Fai di primavera che hanno fatto il pieno di visitatori confermando la qualità della proposta finalizzata alla valorizzazione delle bellezze architettoniche locali con approfondimenti sulla storia e sulla cultura dei luoghi.

Dagli esordi dell’Ateneo, alle aule più antiche di giurisprudenza restituite alla comunità dopo il restyling, dai bassorilievi dell’Aula magna ai dipinti delle sale di rappresentanza del rettorato. E poi naturalmente i preziosi codici e volumi, dal manoscritto più antico di proprietà dell’Università scritto da Lorenzo Ridolfi, all’Iconologia della Iconologia della gloriosa Vergine di Dio Maria di Placido Samperi esposti, oltre al patrimonio librario dell’Accademia dei Pericolanti.
Grande affluenza anche negli altri due siti, il Parco letterario Salvatore Quasimodo a Roccalumera e il Faro di Capo Peloro (visitabile solo da quanti hanno effettuato le prenotazioni chiuse per raggiungimento massimo dei posti).

 

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