Semi di speranza gettati sul terreno della legalità, che continuano a dare frutto: nel primo giorno di primavera, simbolo del risveglio delle coscienze, anche Messina celebra la 30ma Giornata nazionale dedicata alla Memoria e all’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Una corona di gerbere gialle e rosse, una preghiera e i nomi delle vittime e martiri di mafia risuonati attraverso le voci dei piccoli: alla rotonda di Viale Giostra la cerimonia patrocinata dal Comune con il Quinto quartiere, organizzata da Cittadinanza Attiva con l’Assemblea Territoriale Giostra/Messina An.Tu.Do Sicilia, la parrocchia di San Matteo e l’Istituto comprensivo Villa Lina Ritiro per ribadire che le mafie non sono invincibili se ognuno di noi dai più grandi ai più piccoli, s’impegna a promuovere giustizia. A sottolinearlo insieme alla Prefetta Cosima Di Stani, i rappresentanti della Cisl, di Legambiente Messina e di altre realtà associative che da undici anni sostengono la manifestazione del 21 marzo guidata da Silvana Paratore. Da Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato a Elisa Geraci, la diciassettenne messinese uccisa in un agguato di mafia il 7 gennaio 1981 proprio sul viale Giostra, una preghiera civile racchiusa nella lettura dei nomi delle vittime da parte degli alunni della scuola Vann’Antò e condivisa, da tutti i presenti. “Ogni volta che scegliamo la legalità invece del compromesso, che denunciamo un’ingiustizia, che rifiutiamo il silenzio complice educando le giovani generazioni al rispetto delle regole e del bene comune, contrastiamo la mafia”, ha detto il parroco di san Matteo don Giuseppe Cutrupi.
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