Il via ai lavori non dovrebbe tardare ad arrivare. Questione di qualche settimana. Poi ci vorranno quattro mesi per la conclusione di una demolizione che farà tabula rasa dei luoghi dove sorgerà l'innovation hub, uno dei marchi di fabbrica delle ultime due amministrazioni della città.
Il laboratorio tecnologico digitale che dovrebbe attrarre le grandi aziende mondiali in città per sviluppare i loro innovativi progetti. Nelle scorse ore sono state individuate le aziende che si occuperanno della demolizione degli ultimi due edifici rimasti in piedi nell'area portuale degli aliscafi.
Il Silos Granai e la casa del portuale, il più grande e il più piccolo dei quattro che dominavano l'area trasformata in uno spazio industriale di retro porto nonostante quella posizione a due passi dal centro città. L'anno scorso vennero abbattuti il mercato ittico e i magazzini generali e lo spazio da allora non è mai stato in qualche modo riqualificato in vista della fine delle demolizioni che scatteranno nel prossimo mese. Ad aggiudicarsi i lavori è stata la AppaltiItalia di Caltagirone che poi si avvarrà di un'azienda di Comiso, la Patriarca. Considerevole il ribasso perchè è stato di oltre il 24% per un valore di poco superiore al milione e ottocento mila euro.
Di certo la demolizione dell'ex Silos Granai, terra di nessuno per decenni, sarà il passaggio più complicato con quelle torri alte come un palazzo a sei piani e quella vicinanza al Cavallotti che può essere un serio ostacolo alla fruibilità del parcheggio mentre i grandi macchinari sono in azione. Dopo quattro mesi, l'area sarà una spianata grande oltre 8.500 metri quadri. Un foglio bianco su cui scrivere l'innovation Hub, uno spazio tecnologico ma anche di comunità perchè il piacere di poter fare due passi vicino al mare, quello non po' essere negato a proprio in quella porzione di città così preziosa. In questi 120 giorni dovrà essere anche preparato finalmente il bando per il concorso di architettura a cui il comune vuole demandare la realizzazione dell'Ihub con una visione che lo renda più che un edificio, un nuovo simbolo della città
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