Ancora "zozzoni" a Messina, beccato dalle telecamere in via San Cosimo: sequestro del mezzo e denuncia
Non si fermano davanti a nulla. Gli inquinatori seriali sfidano le telecamere. Il numero di coloro che vengono pizzicati dalle fototrappole non accenna a diminuire. L'ultimo trasgressore in ordine di pubblicazione sulla gogna mediatica allestita da Messinaservizi è stato individuato in Via San Cosimo. Scaricava dal proprio furgone cassette e rifiuti. Con grande scioletezza, incurante della possibile presenza delle fototrappole ormai segnalate sui siti e sulla stessa via dove vengono piazzate. Per l'inquinatore in questione la conseguenza sono state più gravi del previsto. Sono scattati il sequestro del mezzo, una multa che può arrivare sino ai 10 mila euro e la denuncia penale. Clamoroso poi il caso di quel messinese incivile che invece dell'auto in via Napoli ha parcheggiato una vasca da bagno. Eppure sarebbe bastato chiamare il servizio di raccolta rifiuti ingombranti di Messinaservizi o portare la vasca in un'isola ecologica. Più facile secondo il trasgressore abbandonarla nella pubblica via. Naturalmente sono in corso le indagini per individuarlo e sanzionarlo pesantemente. Nei giorni scorsi altri trasgressori sono stati immortalati e sanzionati: Dall'abitante della zona di Gravitelli che butta i suoi sacchetti di spazzatura a pochi metri dal proprio appartamento, al commerciante di Tremestieri che a pochi passi dalla sede del suo negozio lascia rifiuti di ogni tipo sotto al ponte dello svincolo di Tremestieri. Le 54 telecamere non perdonano. nei giorni scorsi una delle fototrappole diventate preziose alleate della polizia ambientale coordinato da Cosimo Peditto e comandata da Giovanni Giardina, ha catturato un abitante della zona di Gravitelli. Arriva in via Puntale Arena con la propria utilitaria e getta i sacchetti contenenti spazzatura. Si procede al ritmo di tre denunce alla settimana. Le segnalazioni alla procura della repubblica sono già oltre una cinquantina. Le foto e le immagini incamerate dal sistema di videosorveglianza vengono prima selezionate dalla società che ha in gestione il sistema e poi vengono trasferite sul tavolo della polizia giudiziaria della municipale