39 arresti,65 indagati in due distante ordinanze confluite in un'unica operazione condotta da Carabinieri e Guardia di Finanza di messina e Catania contro gli storici clan etnei dei Cintorino-Cappello e Santapaola-Brunetto.
I due gruppi criminali fra il 2020 e il 2022 hanno gestito il traffico di droga nella provincia jonica messinese espandendo l'egemonia fino ai comuni del catanese.
I tentacoli dei due gruppi si sono allungati soprattutto nel comprensorio di Giardini Naxos e Taormina dove gestivano non solo lo spaccio di sostanze stupefacenti ma anche le estorisoni a commercianti ed imprenditori prevalentemente nel settore turistico.
I dettagli della maxioperazione sono stati illustrati stamane in una conferenza stampa a Palazzo di Giustizia. Le accuse per gli arrestati vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso, all'associazione finalizzata al narcotraffico ma a vario titolo vengono contestati anche estorsione, rapina, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti .
La Guardia di Finanza etnea, delegata dalle DDA, ha ricostruito la mappa dei due sodalizi mafiosi. Al vertice del Clan Cintorino Mariano Spinella mentre Riccardo Pedicone, braccio destro del boss Mario Pace del clan Cappello, avrebbe rappresentato il referente per il clan nella provincia ionica messinese
Alla storica figura due personaggi come Carmelo Spinella, fratello di Mariano e Giuseppe Ranieri, attualmente detenuti, si affiancherebbero soggetti emergenti, come Alessandro Galasso, Diego Mavilla, uomo di fiducia di Pedicone, Christopher Cintorino, nipote del boss Antonino che avrebbe imposto la sua legge nel campo del traffico di droga intutto il comprensorio ionico.
Ma ad emergere è la figura di Mariano Spinella chiamato a dirimere controversie insorte tra sodali per le questioni più varie, da quelle di carattere economico a quelle sentimentali. Sarebbe stato inoltre accertato, come Riccardo Pedicone del clan “CAPPELLO” attivo a Giardini Naxos, in occasione delle consultazioni regionali del settembre 2022, si fosse adoperato per supportare la campagna elettorale di un candidato catanese per l’Assemblea Regionale Siciliana.
Lo stesso Pedicone a partire dal 2020, avrebbe spostato nel territorio di Giardini Naxos una parte degli interessi illeciti del gruppo, avviando una fiorente attività nell’ambito del narcotraffico. L’altro filone investigativo delegato al G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza di Messina, ha consentito di smascherare l’attività estorsiva compiuta nei comuni della fascia ionica messinese dalle due organizzazioni mafiose,. Era ancora Pedicone a gestire le estorsioni, ai danni di imprese impegnate nel settore delle “Escursioni Turistiche”, svolte con barche da diporto nel tratto di mare antistante la spiaggia di Isola bella allo scopo di finanziare i due clan e l’assistenza di affiliati detenuti in carcere. Per vincere le resistenze delle vittime i sodali non hanno esitato a compiere attenti incendiari e inun caso Giuseppe Ranieri, uno degli arrestati, di notte avrebbe persino tentato di sfondare la porta di ingresso dell’abitazione di una vittima, lanciando poi oggetti contundenti contro la finestra della casa per indurre la vittima ad uscire di casa. Creando un clima di terrore ce spesso induceva le vittime a piegarsi ai ricatti.
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