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Messina e il carretto siciliano: a Gesso una casa-museo

La famiglia Curcio custodisce a Gesso, in una sorta di casa-museo, una collezione di carretti siciliani e tantissimi reperti legati alla cultura siciliana. Un patrimonio immenso legato alle nostre tradizioni che merita di trovare una giusta collocazione per essere fruito anche dai turisti. italiani

È un patrimonio inestimabile, una collezione privata di rara bellezza che nasce grazie all’amore e alla passione per le tradizioni che Antonio Curcio coltiva sin dalla tenera età. Si tratta di una raccolta di reperti legati alla cultura del carretto siciliano che di certo andrebbe valorizzata e fruita non solo dai messinesi ma anche dai tanti turisti italiani ed esteri. Vere e proprie opere d’arte custodite a Gesso, a due passi dal museo dei Peloritani, in quella che può essere definita la casa-museo della famiglia Curcio, che al suo interno conserva 58 carretti siciliani e 46 calessi, alcuni dei quali costruiti da Curcio, 81 pupi, numerosi fondali, 56 teste e svariati manufatti della tradizione siciliana acquistati nel tempo. A fare bella mostra di sé una Fiat 500 del ’67 dipinta da Biagio Castilletti e Damiano Rotella di Ragusa con le scene di Messina e i costumi siciliani. In esposizione anche masciddari, sonagli, bardature e pennacchi dei cavalli, realizzati con penne di fagiano e di gallo e un centinaio di chiavi dell’asta, provenienti da varie parti della Sicilia. Non mancano sedie intarsiate e dipinte, una significativa collezione di lumi, gli incarti degli agrumi, fiaschi e recipienti per il vino, diapositive di carretti, ma anche spartiti musicali appartenuti al maestro Carletto Scuderi. E ancora finimenti per cavalcature, diverse testiere da carretto e una collezione di cartoline di Carretti Siciliani che vanno dalla fine dell'800 ai primi del '900.

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