Ad una città nella quale potrebbero partire presto dei cantieri decennali che rischiano di creare immaginabili disagi, non diamo anche la paura di diventare un campo di battaglia. Non merita anche questa mortificazione solo perché si trova nel posto e nel momento sbagliato. Ogni forma di espressione del pensiero è stimolante nel dibattito che proseguirà anche durante la costruzione del ponte, ma quella che passa dalle bombolette spray che imbrattano la città e la sua anima, dalla bombe carta lanciate contro la polizia, quella espressione si chiama violenza e non pensiero. I primi a prendere le distanze sono proprio i No pontisti della prima ora. “Il Coordinamento Noponte ha ribadito che episodi del genere non hanno nulla a che fare con l’opposizione civile, sociale e nonviolenta a un’opera che definisco inutile, che danneggia l’ambiente, che impoverisce e saccheggia le città”. E poi: “ Una migliore ed equilibrata gestione della manifestazione sarebbe stata auspicabile e avrebbe evitato inutili cariche e scontri ravvicinati”. Anche il ministro Matteo Salvini è intervenuto “chi non ha argomenti sceglie la violenza” ha detto “ Non ci faremo intimidire dai vandali che attaccano i poliziotti e imbrattano la città>.
Ieri il sindaco Basile aveva rimarcato come “Il confronto civile e democratico deve essere sempre alla base di qualsiasi dibattito, senza lasciare spazio a chi cerca solo scontri e disordini”. Armando Hyerace del Partito democratico si augura che situazioni simili non si verifichino più, specie nell’interesse di chi pacificamente non manca mai di far constare la propria posizione ai cortei”. Interessante anche l'intervento dei più giovani, del sindacato studentesco Udu. “Non accettiamo di rimanere in silenzio davanti alla violenza delle forze dell'ordine, ma non vogliamo neanche accettare supinamente un approccio antidemocratico di una minoranza del movimento no ponte, che fa danno alla battaglia di tutte e tutti noi. Non condividiamo però il metodo portato avanti dagli organizzatori della manifestazione , che hanno escluso le realtà che hanno promosso fin qui le più grandi manifestazioni contro il ponte degli ultimi anni, che si sono svolte a Messina e Villa S. Giovanni, svolte in modo assolutamente pacifico”.
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