L’attesa è finita: la comunità di provinciale è tornata a riunirsi nella chiesa parrocchiale, riaperta al culto dopo i lavori di messa in sicurezza, resi necessari a seguito del distacco di una porzione di stucco dal soffitto che sovrasta l’imponente navata. La caduta avrebbe potuto ferire qualcuno se fosse avvenuta durante una celebrazione; immediata la decisione del parroco don Bartolo Calderone per tutelare l’incolumità dei fedeli, di interdire l’8 gennaio scorso l’accesso; da quel giorno le celebrazioni erano state spostate nel salone parrocchiale. A eseguire i lavori Rosaria Catania Cucchiara, sotto la supervisione dell’architetto Santi Calapristi, con la Soprintendenza ai Beni culturali e dell’Ufficio tecnico diocesano, che con l’aiuto di un ragno meccanico ha ispezionato l’intera superficie con i dipinti, compromessi da diverse lesioni consolidate e sigillate per impedire il distacco di altre porzioni. Si tratta di un intervento di prima istanza al quale seguiranno, si spera presto, i lavori di messa in sicurezza della parte superiore dell’edificio con interventi all’esterno. L’arcivescovo Accolla ha benedetto la chiesa e celebrato la messa della riapertura, fra la commozione dei fedeli; fra loro Ci siamo sentiti spaesati, ha detto il parroco Bartolo Calderone dei religiosi missionari del Preziosissimo Sangue. E la riapertura ha sempre un valore simbolico, soprattutto se riguarda i luoghi di culto che rappresentano, ha detto Accolla, spazi di prossimità e accoglienza, dove ognuno conferma la propria fede a Dio.
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