In Italia ogni anno si contano 1.200 atti di aggressione ai danni dei lavoratori della sanità (nel 70% dei casi le vittime delle aggressioni sono donne). Per mantenere elevata l’attenzione su tale drammatico fenomeno, la Croce Rossa ha lanciato a livello nazionale la campagna “Non sono un bersaglio”, con una serie di iniziative volte alla diffusione e sensibilizzazione di cittadini e Istituzioni.
A Messina l’iniziativa, che si è svolta al Palacongressi del Policlinico universitario, è stata organizzata dal corso di laurea in infermieristica. Oltre mille operatori della Croce Rossa hanno subito almeno un’aggressione negli ultimi 12 mesi. È il dato preoccupante che emerge dalla mappatura dell’Osservatorio Nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie del Ministero della Salute; sul tema è intervenuto il presidente nazionale della Croce Rossa Rosario Valastro. Il 20 febbraio 2020, giorno in cui veniva individuato il paziente 1, è l’occasione per ricordare quanto sia preziosa la scelta di chi ha deciso di mettere la cura e la salute di tutti al primo posto. In questa data, infatti, ogni anno si celebra la “Giornata nazionale del Personale Sanitario” istituita con la Legge 13 novembre 2020 in onore al personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato che nel corso della pandemia da Coronavirus è stato in prima linea.
Tanto è stato fatto, ma tanto ancora resta da fare per salvaguardare in ogni modo l’assistenza sanitaria, ponendo in essere adeguate misure protettive nel rispetto delle Convenzioni di Ginevra e, più in generale, dei principi del Diritto Internazionale Umanitario, che sancisce la neutralità, la protezione ed il rispetto di personale, strutture e mezzi sanitari, come hanno ricordato il presidente provinciale di Croce Rossa Antonio Chimicata e la coordinatrice del corso di laurea in infermieristica Concetta Crisafulli.
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