Ormai è una triste abitudine. Piove e la nuova via Don Blasco diventa una piscina. Non solo ma si allagano completamente anche le traverse limitrofe, l'acqua finisce nelle case e negli scantinati e gli abitanti del rione Ferrovieri subiscono enormi disagi da una situazione che si è aggravata dopo la realizzazione della nuova importantissima arteria.
Dopo il forte temporale del 2 febbraio scorso quando la nuova via Don Blasco si era completamente allagata e diverse macchine erano rimaste in panne, il sindaco Federico Basile aveva dato una settimana di tempo ai tecnici del Comune e dell'Amam per trovare soluzioni.
Ma il problema, come si evince da queste immagini, non è solo la gran massa d'acqua che in occasione delle piogge giunge da monte verso mare ammassandosi sulla Don Blasco. C'è anche un grosso problema di manutenzione dei tombini che in via Alessandria ed in via Vittorio Veneto saltano ad ogni acquazzone. La rete evidentemente in quel punto è così malridotta che basta anche un temporale come quello che ha colpito la zona intorno alle 11 per causare questo disastro. L'acqua fuoriesce copiosa dai tombini e si riversa in strada formando un fiume, misto di acque bianche e nere, che confluisce in via Don Blasco invadendo anche i marciapiedi.
É chiaro che bisognerà intervenire presto sulla condotta che, per usare un eufemismo, fa acqua da tutte le parti.
Nei giorni scorsi i tecnici di Palazzo Zanca e dell'Amam avevano presentato al sindaco un progetto per risolvere il problema dell'allagamento di via Don Blasco.
Dovrà essere realizzata una vasca di accumulo delle acque piovane all’angolo fra via san Cosimo e via Alessandria che raccoglierà la pioggia che arriva da monte. La vasca sarà collegata ad un cunettone nella zona del deposito dell’Atm. Così l'acqua non raggiungerà più la vasca di accumulo di via Alessandria ormai evidentemente insufficiente a contenere l'acqua piovana che quindi finisce per invadere Maregrosso.
Il progetto è pronto ma intanto il rione Ferrovieri continua ad allagarsi, con strade e marciapiedi impraticabili e le case a pian terreno invase dai liquami.
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