Messina, gli ammanchi all'Atm: la documentazione finisce in Procura
This browser does not support the video element.
La notizia era salita a bordo di un mezzo Atm in movimento nella puntata di Scirocco del 24 gennaio scorso. A farla uscire in piena trasmissione il segretario dell'Orsa Mariano Massaro e il consigliere comunale Alessandro Russo. Prima di allora c'erano stati una conferenza stampa ed una commissione consiliare in cui si chiedeva conto di un presunto ammanco di una cifra che oscillava dal 17 ai 30 mila euro. Una notizia peraltro contenuta in una lettera riservata mandata dai sindacati Fit tisl, Faisa Cisal e Orsa alla presidente Grillo qualche giorno prima. Successivamente una continua serie di notizie uscite fuori anche nel nostro TG e per ultima quella sulla sospensione di un dipendente per dieci giorni dal 3 al 13 febbraio. Questa mattina finalmente chiarezza. Conferenza stampa della presidente di Atm Spa Carla Grillo e del direttore amministrativo Armando Bressan. L'Azienda trasporti rivendica con forza la paternità dell'indagine che ha portato all'individuazione di ammanchi da oltre 13 mila euro negli incassi dalle macchinette del tram ora dismesse. La presidente però, in premessa, non ha risparmiato critiche a chi a suo dire, sindacalisti, consiglieri e giornalisti, non avrebbe trattato con la giusta cautela l'argomento e ha poi fornito date e circostanze. L'ammanco riguarda le 15 macchinette automatiche che distribuivano i biglietti, dismesse proprio a seguito dell'ammanco in cambio di monete da 2 euro da 1 euro e da cinquanta centesimi. Un controllo a campione effettuato dagli stessi uffici amministrativi dal 6 novembre avrebbe verificato una discrepanza tra quanto emesso in biglietti dalla macchinetta e quanto versato in banca. Esattamente 3 mila e 99 euro e 70 centesimi. Il sistema prevedeva che settimanalmente due impiegati uno con una chiave elettronica l'altro con una chiave meccanica aprissero le macchinette una ad una una . Ogni distributrice emetteva subito un biglietto con la cifra incassata. Biglietto che veniva messo in cassaforte e che doveva corrispondere all'importo contenuto in una busta. Ma nonostante questo sistema da scenario atomico la somma è stata sottratta. “L'indagine è scattata quaranta giorni prima della denuncia in commissione”, ha sottolineato la presidente. Quindi lo scambio le contestazioni al dipendente che si occupa del prelievo e del versamento con tanto di pec e la confessione. Addirittura la restituzione della somma indebitamente acquisita tra il luglio del 2024 e il settembre del 2024. Sospensione per dieci giorni e trasferimento ad altro ufficio. Ma a ritroso nel tempo per gli anni 2022 e 2023 è emerso un altro ammanco da diecimila euro. Le carte sono state trasferite in procura. Toccherà ai magistrati adesso accertare le responsabilità dell'impiegato in questione ed eventualmente il coinvolgimento di altri soggetti che Atm al momento esclude.