“Non riuscivo a dormire da un mese. Voi e il presidente dell'Amam mi avete restituito la vita”. Il pensionato, invalido al 100% che si era vista recapitare una bolletta da 50 mila euro, dopo il servizio del nostro TG e l'immediato interessamento del presidente Alibrandi, ha ottenuto la cancellazione di gran parte del debito. Dovrà pagare poco meno di 4000 euro. In parte le bollette contestate sono prescritte ed in parte sono attribuibili ad una perdita sulla rete interna.
Secondo l'intimazione di pagamento che gli era arrivata togliendogli il sonno avrebbe dovuto pagare 50 mila, 121 euro e diciotto centesimi entro trenta giorni. L'equivalente di un consumo pari ad una quantità di metri cubi di acqua esorbitante. L'epilogo di un contenzioso fatto di lettere di diffide di pec e di repliche che andava avanti da anni. Il consumo riguardava un appartamento della zona nord non più utilizzato dal signor Villì per gli anni che vanno dal 2015 al 2018. Un consumo spropositato visto che l'utenza riguarda un appartamento singolo e non un'industria e una sola persona. Quello che aveva fatto terrorizzare il pensionato era la minaccia di rivalersi nel caso in cui non avesse provveduto ad un prelievo forzato sul conto e sulla pensione e si su eventuali proprietà.
Immediato l'intervento del presidente Amam Alibrandi. E l'epilogo delle ultime ore. In realtà il recupero crediti e gli accertamenti affidati alla B consulenze società con sede a Montalto Uffugo in provincia di Cosenza sono migliaia .
Il passaggio successivo all'accertamento è il decreto ingiuntivo che può attaccare i beni del debitore.La campagna di recupero crediti infatti non prevede solo distacchi e riduzioni del flusso idrico ma recuperi forzati con pignoramenti e prelievi.
L'Amam deve recuperare un credito colossale che vanta nei confronti di oltre 50 mila utenti. A non pagare secondo gli ultimi dati del 2024 è il 44 per cento degli utenti. Novità sul fronte perdite e guasti. Verso la normalità la situazione a Minissale. Acqua di nuovo nei rubinetti nelle case popolari rimaste senz'acqua per sette giorni.
Qualche problema ancora nel condominio Dr Salvo di via Adolfo Celi. Ma la soluzione è imminente. Una rete colabrodo quella Amam che sottopone il settore tecnico a veri e propri tour de force. Sarà per questo che il dirigente tecnico, l'ingegnere Antonio Barone, arrivato per tre anni dal Genio civile, si è dimesso. Il tecnico ha chiesto al Cda di poter rescindere il contratto con oltre due anni di anticipo.
Caricamento commenti
Commenta la notizia