Risultati, obiettivi, percorsi avviati e progetti. La gestione dei rifiuti di Messina ancora una volta al centro dell'attenzione non solo in città ma soprattutto fuori dai nostri confini.
Messina che ormai è diventata un modello per l'intero sud Italia, Messina che è diventata voce autorevole quando si parla di strategie e azioni che riguardano la differenziata e il riciclo. Il tema sarà al centro della seconda edizione di “65 per cento e oltre”, l'evento che raduna in città amministratori locali e consorzi della filiera del riciclo per discutere del percorso fatto fino ad oggi e dei prossimi risultati da centrare.
Il 20 e 21 febbraio Palazzo Zanca ospiterà questo confronto sul futuro della gestione dei rifiuti in Sicilia e sulle best practice per il raggiungimento degli obiettivi europei. Nel presentare l'iniziativa, il sindaco Federico Basile è tornato a dire grazie ai messinesi per il grande impegno profuso in questi anni nella differenziata, trasformando la città da Cenerentola siciliana dei rifiuti a modello per la regione e il sud Italia.
A certificare le buone prassi messinesi, Filippo Brandolini, presidente di Utilitalia: “Ciò che si sta facendo a Messina è un lavoro importante perchè sappiamo bene che nelle grandi città è più complicato gestire tutto il complesso ciclo dei rifiuti. Messina è la dimostrazione che una buona gestione si può fare se c'è una forte volontà politica”. Anche Fabio Costarella, vice direttore del Conai ha sottolineato il ruolo che Messina è riuscita a ritagliarsi nel mondo dei consorzi del riciclo nonostante le difficoltà che le realtà cittadine grandi si trovano a fronteggiare, soprattutto in una Regione che non ha ancora un ciclo integrato dei rifiuti e in cui si scontano ancora gravi carenze impiantistiche.
MessinaServizi e amministrazione puntano infatti a progetti che diano alla città la possibilità di gestire tutto il ciclo dei rifiuti, ma serve tempo. Nel frattempo, essere riusciti a smaltire l'indifferenziato a Termini Imerese già da luglio ha fatto risparmiare un milione e mezzo di euro, in un anno saranno tre milioni di soldi non spesi per il conferimento in discarica. Inoltre, utilizzare un impianto di recupero mette Messina al riparo dall'aumento dell'Iva al 22% proprio sullo smaltimento rifiuti che invece la finanziaria 2025 applicherà sui comuni che conferiscono in discarica.
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