Martedì 04 Febbraio 2025

Zafferia guarda verso monte, il torrente potrebbe essere "chiuso"

L’isolamento a Zafferia non c’è più da ieri pomeriggio. Ma dire che tutto sia tornato alla normalità, evidentemente non è possibile. La passerella che collegava la zona di via Kuba con il resto del paese è stata liberata adesso si transita anche con le auto. Ma è tutto il contesto che preoccupa gli abitanti di questo villaggio. Soprattutto a monte si vedono ancora i segni della colata di fango che domenica ha invaso la via fornaci è tutta la zona di chiesa vecchia. Anche la strada arginale è stata liberata ma in alcuni punti è percorribile solo con mezzi adeguati al fuoristrada. Ieri pomeriggio, il sopralluogo degli assessori Minutoli e Caminiti del direttore generale del Comune Puccio dell’ingegnere capo del genio civile Trovato e dei rappresentanti dell’autorità di bacino ha confermato come la grandissima quantità di fango e detriti che ha riempito il greto del torrente e invaso tutta la zona sia arrivata dalla montagna che domina l’intera vallata. Nel corso dell’estate un incendio ha distrutto la vegetazione e reso il terreno più soggetto a frane e smottamenti. L’enorme quantità di pioggia caduta domenica mattina ha fatto il resto, ha innescato un effetto a catena che ha messo k.o. tutta questa zona. Siamo ancora in pieno inverno ed è scontato che altre grosse precipitazioni potrebbero arrivare nelle prossime settimane. Adesso occorre intervenire su due fronti. Quello in montagna per far sì che il resto del versante che non ha ancora ceduto possa non farlo alle prossime piogge. E poi serve un intervento ancora più immediato ma a valle il greto del torrente che è salito di quasi 2 metri di livello rispetto a prima, dovrà essere nuovamente abbassato per fare spazio allo scorrimento delle acque e anche ad eventuali detriti. A palazzo Zanca si sta già lavorando per avviare questo tipo di attività che appare particolarmente urgente, visto che in alcuni punti il letto che il torrente è addirittura più alto del livello della strada. E poi ci sarà una terza fase, quella evidentemente definitiva, quella che metterà in sicurezza questa zona del paese e non solo. Infatti è in corso di realizzazione la progettazione di un intervento generale di messa in sicurezza idrogeologica di tutta l’area di Zafferia con una trentina di milioni che sono stati messi a disposizione dell’ufficio del commissario per l’emergenza idrogeologica di Palermo. I tecnici in questo momento stanno valutando i vari tipi di interventi da eseguire nei diversi punti in cui il torrente Zafferia incrocia le abitazioni. Tecnicamente, da più parti, la soluzione individuata per quest’area e quella di chiudere il torrente. Una tombatura almeno parziale nei punti in cui la strada e il torrente non possono coesistere perché manca lo spazio per entrambi. Nelle prossime settimane è probabile che se ne saprà di più, ma in ogni caso al netto delle ipotesi di spostare altrove alcune famiglie ed eliminare le loro case, la soluzione non può che passare dalla messa in sicurezza della montagna da dove non deve venire più giù tutto questo materiale.

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