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Messina: una cabina Enel dentro la baracca, demolita la casetta del paradosso

Definirlo un caso paradossale forse non bastava a far comprendere l'assurdità del caso di una delle baracche di via Rosso Da Messina. Era il novembre scorso quando le telecamere di Scirocco, il talk condotto da Emilio Pintaldi, entravano all'interno delle fatiscenti casupole di questa striscia di baracche a villaggio Aldisio.

All'interno una situazione surreale: una cabina Enel attiva che serviva l'intera zona. Adesso però quella baracca non c'è più. Dopo oltre 30 anni è stata finalmente "liberata" la cabina Enel in via Rosso da Messina che era stata inglobata tra le quattro mura di quella casetta. Un intervento ordinato dall'ufficio commissariale al risanamento diretto da Marcello Scurria che ha voluto mettere la parola fine anche a questa storia incredibile. “Uno dei simboli dell'anarchia che ha permesso nel disinteresse gli sfregi al territorio e uno dei paradossi che si è protratto per tre decenni. L'ufficio commissariale al risanamento dopo aver assegnato un alloggio alla famiglia ha disposto la demolizione della baracca, liberando la cabina che era rimasta "ostaggio" per tantissimi anni. Per ogni operazione sia in caso di guasto che di manutenzione della linea gli operai e gli addetti ai lavori di Enel potevano accedere alla cabina solo entrando all'interno della baracca in una delle stanze. Il sub commissario al risanamento Marcello Scurria sottolinea come il lavoro sia stato effettuato in piena sinergia con il direttore provinciale dell'Enel ingegner Francesco Vescio. Un caso limite, ma uno dei tanti che purtroppo nelle baraccopoli cittadine erano diventati normalità. Senza pensare ai pericoli per chi per decenni ha vissuto con una cabina elettrica accanto al letto.

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