A Messina secondo l'ultimo report della fondazione Openpolis soltanto il 18% delle scuole è privo di riscaldamento. La Sicilia con l'83% delle scuole dotate di riscaldamento si piazza quintultima nella classifica. Certo molto meglio di territori come Trapani, Siracusa e Ragusa ma dietro al 95% di Agrigento e al 96% di Enna.
Ma succede anche che i 120 studenti di una delle scuole dotate di riscaldamento, la Cesareo, che fa parte dell'istituto comprensivo Villa Lina uno spezzatino che comprende nove plessi diversi tra Messina e Castanea, da dicembre, siano al freddo e al gelo. I ragazzi vanno a scuola con cappotti e copertine.
La caldaia in realtà era stata sostituita lo scorso anno. Ma pur essendo nuova di zecca quest'anno il primo dicembre quando si sono attivati i riscaldamenti delle scuole che ricadono nel'83% non è partita.
Quindi le chiamate della dirigente scolastica D'Amico e l'arrivo dei tecnici. Manca un pezzo che va sostituito ma tra l'ordine e l'arrivo è trascorso un mese e mezzo infruttuosamente.
Capita che tra i bambini al freddo ce ne sia uno che quella temperatura rigida la soffra particolarmente. Per Alessio, il freddo è peggio di un pugno nello stomaco. La distrofia muscolare che lo affligge e che lo costringe ad effettuare una terapia sperimentale non contempla le basse temperature. I suoi muscoli si irrigidiscono. E iniziano i crampi. Dolori lancinanti che oggi gli hanno impedito di tornare in quel frigorifero di scuola. La madre rivolge un appello disperato. “Oggi è a casa e resterà probabilmente anche nei prossimi giorni se le cose non cambieranno. E' possibile che questo pezzo sia così raro? e che la sua spedizione sia così lenta?”.
Allarga le braccia la dirigente Maria Concetta D'Amico abituata ai problemi legati al freddo, le sue scuole sono sparse sul territorio che va da Villa Lina a Castanea dove le temperature e l'umidità di avvertono maggiormente. “Abbiamo alcune stufette che non possiamo attivare non solo perché non sono sono a norma e ma perchè salterebbe l'impianto”.
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