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Una preghiera per salutare il nuovo anno alla stazione centrale di Messina

Gente che va, gente che viene: il viaggio come metafora perfetta della vita, fatta di partenze e attese, gioie e afflizioni, un cammino di speranza che accompagna ognuno di noi e che in questo anno santo assume un significato ancora più profondo. È stato un bel momento di preghiera condivisa quello vissuto alla Stazione ferroviaria per celebrare il nuovo anno con l’augurio portato dal Natale appena trascorso, con la messa celebrata dal vescovo ausiliare nello spazio antistante il Binario 1.

Si tratta di una delle tante iniziative promosse da Rete Ferroviaria Italiana con le società del gruppo FS operanti in stazione e la cappellania, che valorizzano l’impegno professionale promuovendo prossimità e ascolto. Lo ha ricordato fra Giuseppe Maggiore, responsabile della cappella, sottolineando la bellezza di quanti lavorano quotidianamente in questo luogo, “senza la paura di metterci la faccia, testimoniando dolcezza e misericordia”. Donne e uomini testimoni di fede e carità cristiana con il coraggio di andare avanti sempre - ha detto mons. Cesare Di Pietro - accogliendo i viaggiatori e quanti nella stazione ricevono quel calore e la dignità mortificata dal disagio. E parlando della stazione fra Maggiore pensa sempre “ai crocicchi del Vangelo: qui si incontra Dio nei volti della gente che corre per andare a lavoro, degli studenti immersi nel sonno e nei sogni, nei viandanti che con i loro zaini vanno alla ricerca di svago, nei poveri che frequentano la zona limitrofa alla stazione e li guardiamo con gli occhi della fede”.

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