Si chiamano “piani città degli immobili pubblici” dell'agenzia del demanio. L'obiettivo è quello di mettere al servizio dei comuni beni inutilizzati e destinati al disfacimento totale. La cessione gratuita. Nel dare avere ci può essere anche da parte dei comuni uno scambio con altri beni che possono servire allo Stato.
Messina fa da apripista. I Beni inutilizzati dello Stato in questione sono le caserme Masotto e Nervesa di Bisconte che diventeranno beni di palazzo Zanca così come l'ex polveriera che li utilizzerà per il risanamento. Firmato al Comune uno storico accordo alla presenza della direttrice nazionale del demanio dello Stato Alessandra dal Verme e il sindaco Federico Basile. Un accordo che vede in campo anche il commissario per l'emergenza risanamento Renato Schifani. Da remoto durante la presentazione alla stampa, in realtà nel salone delle bandiere strapieno si è tenuto una sorta di evento pubblico, sono intervenute le due sottosegretarie di Stato Matilde Siracusano e Lucia Albano, la prima delegata ai rapporti con il parlamento e promotrice in città della legge sul risanamento la seconda al ministero delle finanze e dell'economia che hanno espresso grande soddisfazione. Settanduemila metri quadri vanno a palazzo Zanca che acquisisce subito la Nervesa, al commissario per il risanamento va la Masotto. Entrambe serviranno al capitolo sbaraccamento. La Dal Verme ha sottolineato l'impegno della struttura commissariale a Messina perché si arrivasse a questo accordo sottolineando più volte l'impegno del subcommissario Marcello Scurria presente in settima fila lontano dal tavolo dei relatori. Ma tra gli obiettivi delle cessioni c'è anche un deposito delle ferrovie di Gazzi che ospiterà la nuova caserma dei vigili del fuoco. E potrebbe rientrare anche il deposito polveriera di Campo Italia.
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