Nei prossimi giorni saranno assunti gli ultimi 5 addetti del maxi concorso lanciato oramai oltre un anno fa dalla società di via cagini. Si tratta di coloro che si occuperanno di Derattizzazione e disinfestazione della città, un servizio utilissimo specie in vista dei mesi estivi e che finora è stato per lo più esternalizzato. Ma è stato il 2024 l'anno in cui si è registrato il maggior numero di assunzioni in una partecipata che ora tocca il massimo di personale, arrivando alla sogli prefissata di 720 addetti.
L'anno scorso sono stati 135 i nuovi contratti firmati: 55 quelli assunti per la cura del verde, 10 per lavorare nell'impianto di selezione di Pace e 70 sono quelli destinati specificatamente allo spazzamento. Appunto lo spazzamento, storicamente una nota dolente del serivizio di igiene cittadina sul quale qualche miglioramento si nota ma ancora dei passi in avanti vanno fatti. Oggi sono 130 gli uomini e le donne di Messina servizi impegnati nella pulizia di strade e marciapiedi a cui vanno aggiunte altre 15 che operano con le macchine. Un buon numero ma non ancora sufficiente a garantire in tutte le zone del grandissimo territorio cittadino una frequenza che la stessa Messina servizi reputa sufficiente. Ecco perche altri 50 o 60 addetti in più male non farebbero per poter arrivare a coprire un gap atavico del servizio di pulizia. Nuove assunzioni? È probabile che possano arrivare con lo scorrimento della graduatoria del vecchio concorso, possibilmente entro l'estate quando la pulizia, come la sporcizia si notano sempre un po' di più.
L'altro obiettivo della società presieduta dalla confermata Maria Grazia Interdonato e diretta dall'altro confermato Michele Trimboli, è quello di rendere strutturale il dato raggiunto il mese scorso del 60% della raccolta differenziata. Un passaggio che sarebbe semplicissimo se alcuni rioni non fossero degli irriducibili della raccolta indifferenziata e per giunta in strada senza regole. Stesso discorso, dicono da Messina Servizi, per quanto riguarda alcune categorie di commercianti. E poi c'è il tema dei costi. Lo spostamento del conferimento dell'indifferenziato da Catania a Termini Imerese, porterà ad un risparmio su base annua di 3 milioni di euro rispetto al 2023 e che nel 2025 avrà la sua piena applicazione. Questo e l'impegno dell'assessore Cicala e dell'ufficio tributi per una caccia all'evasione che riduca il numero di furbetti, lasciano intendere che la prossima Tari, almeno, non sarà più salata dell'ultima.
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