I termini per le offerte scadranno la prossima settimana. Ma è d'estate che potrebbero esserci delle novità importanti, sotto vari profili.
Parliamo dell'area di retroporto dove sorgerà l'innovation hub, il grande polo tecnologico ultramoderno e che come una fenice nascerà dalle ceneri di quattro vecchi casermoni inutilizzati da tempo. Due sono stati già abbattuti e sono il mercato ittico e i magazzini generali, gli altri due, il silos granai e la contesa casa del portuale sono prossimi alla demolizione. E appunto giovedì prossimo si saprà quante aziende hanno partecipato alla gara d'appalto. Nel corpo del bando c'era un'interessante plus di punteggio, un'offerta migliorativa per quell'aziende che garantirà di poter realizzare anche solo in una parte della grande area a due passi dal mare uno spazio da utilizzare già la prossima estate. Uno spazio pubblico dove possibilmente organizzare eventi. Magari un'arena per spettacoli, un po' come quella realizzata all'ex Seaflight ma evidentemente molto più centrale e quindi con meno difficoltà per raggiungerla, anche con le auto. Uno spazio attrezzato temporaneo che potrebbe essere realizzato anche nella parte già demolita e che nel frattempo diventato una sorta di parcheggio ma che come dimostrano le immagini di stamattina rischia di finire molto presto nel degrado.
In attesa di sapere se una delle aziende concorrenti coglierà l'occasione di progettare questa area eventi, scopriamo il programma per l'avvio della realizzazione dell'ihub.
Le demolizioni dovrebbero partire a marzo e durare 4 mesi. A giugno l'area sarà completamente liberata e si potrebbe realizzare l'arena vista Madonnina. Questo perché la costruzione dell'innovation Hub non scatterà prima dell'inizio del 2026. A pensarlo sarà lo studio di architetti e ingegneri che vincerà il concorso di progettazione che a fine mese il comune lancerà insieme all'ordine degli architetti. Saranno affidate le linee guida e poi la creatività avrà libero sfogo. Il vincitore del concorso avrà la possibilità di realizzare il progetto di fattibilità tecnico economica con cui il comune potrà andare a gara. Tre i paletti principali imposti ai tecnici. Che sia uno spazio ad uso pubblico con una vocazione tecnologica, che abbia un piano terra pedonale e che abbia uno spazio esterno flessibile e sempre fruibile.
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