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Messina, sarebbero diverse le fosse comuni scavate in città nei giorni successivi al sisma del 1908

L' ipotesi del geologo Alfredo Natoli sulla presenza di un' enorme fossa comune con migliaia di vittime del terremoto nell' area della villetta Quasimodo prende sempre più consistenza e attira l' attenzione dei media nazionali. Ma le fosse in realtà sarebbero tante.

Sarebbero diverse le fosse comuni scavate in città nei giorni successivi al sisma del 1908. Sarebbero rimaste sepolte sotto la città ricostruita le decine di migliaia di vittime ma in gran parte in enormi fosse scavate dai militari del generale Mazza inviato dal governo per trovare i sopravvissuti e mantenere l' ordine. L' ipotesi del geologo Alfredo Natoli che ha individuato nell'area della villetta Quasimodo la fossa comune più ampia trova riscontro nelle cronache dell' epoca ed ha attirato l'attenzione dei media nazionali.
La prova più significativa viene da un articolo di giornale originale firmato da Edoardo Ximenes. Un'inchiesta giornalistica pubblicata dal secolo Ventesimo il 30 gennaio del 1909, a poco più di un mese dal sisma che devastò le due città dello Stretto. "Tra le rovine col generale Mazza" è il titoletto dell'articolo. Col generale che intervenne durante i salvataggi ma anche per riportare ordine e per evitare epidemie.
Il motivo per cui migliaia di vittime del sisma del 1908 furono seppellite in alcune aree della città lo spiega lo stesso generale Mazza nell' articolo.

Di questi morti in effetti non c'è traccia in alcun cimitero se non in quantità irrisorie. E della vicenda più volte si era occupato più volte lo storico Franz Riccobono che si chiedeva dove fossero finiti tutti quei morti. E così una ricerca forse in memoria dello stesso Riccobono è stata effettuata dal geologo Alfredo Natoli attraverso sovrapposizioni di cartine dell'epoca e cartine di adesso. Un'enorme fossa comune sarebbe sotto la villetta Quasimodo. Proprio a poche centinaia di metri sorgeva il collegio militare che crollò interamente. L'edificio occupava un' ampia area dove adesso sorgono la caserma della Guardia di Finanza, un condominio privato e appunto la villetta Quasimodo. Nella foto del giornale si vedono i soldati scavare e nella didascalia si legge: “grandi fosse comuni scavate nell'ex collegio militare”.

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