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Messina, ipotesi fossa comune sotto la Villetta Quasimodo. Ci sarebbero molte vittime del terremoto

La prova più significativa viene da un articolo di giornale originale firmato da Edoardo Ximenes. Un'inchiesta giornalista pubblicata dal secolo Ventesimo il 30 gennaio del 1909, dunque a poco più di un mese dal sisma che devastò le due città dello Stretto. Tra le rovine col generale Mazza è titoletto dell'articolo, col generale e coi con i soldati che intervennero durante i salvataggi ma anche per riportare ordine e per per evitare epidemie.

Migliaia di vittime del sisma del 1908 furono seppellite in alcune aree della città. E del resto lo dice lo stesso generale nell'articolo: “Ci sono quaranta o cinquantamila morti qua sotto - dice il generale al giornalista- è naturale sperare che siano ancora vivi. Abbiate pazienza. Se per ogni seppellito avessi dovuto impiegare due soli uomini mi sarebbero occorsi centomila soldati.” Ecco che la soluzione fosse comuni era la più sbrigativa.

Di questi morti in effetti non c'è traccia in alcun cimitero se non in quantità irrisorie. E così una ricerca effettuata dal geologo Alfredo Natoli attraverso documenti dell'epoca, sovrapposizioni di cartine dell'epoca e cartine di adesso ipotizza l'esistenza di un enorme fossa comune sotto la villetta Quasimodo. Proprio a poche centinaia di metri sorgeva il collegio militare che crollò interamente. L'edificio occupava l'area dove adesso sorgono la caserma della guardia di finanza, un condominio e appunto la villetta Quasimodo. Nella foto del giornale si vedono i soldati scavare e nella didascalia si legge: “grandi fosse comuni scavate nell'ex collegio militare”.

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