Il Messina ha chiuso l'andata al terzultimo posto e la sua posizione non è drammatica solo perché ci sono le penalizzazioni pesanti di Turris e Taranto ma la zona play-out è più che conclamata. I punti in classifica rispecchiano, quasi fedelmente, le prestazioni della squadra di Giacomo Modica, anche ieri a Biella pasticciona nel momento clou del match e, in generale, apparsa fragile dal punto di vista emotivo specie quando va sotto nel punteggio, evento capitato già 11 volte su 19 partite, cioè oltre il 50%. delle gare disputate. Numeri che inchiodano dirigenti e allenatore che hanno allestito un organico notevolmente inferiore tecnicamente parlando oltre che caratterialmente a quello della scorsa stagione. Un discorso a parte meriterebbe l'ingresso in campo del 2006 Adragna che nessuno ha spiegato e soprattutto nessuno ha capito e a quale logica possa rispondere. Neanche il supporto del pubblico peloritano residente al nord è riuscito a dare la scossa ad un gruppo depresso dai risultati e dalle situazioni contingenti. Alla fine del 2024 manca solo la partita di domenica prossima contro il Potenza degli ex Rosafio e Caturano. Poi si aprirà una fase in cui la società dovrà decidere cosa fare e quali passi da compiere per rimettere in sesto la stagione, magari tornando a parlare e a farlo dovrà essere in primis il presidente Pietro Sciotto che dovrà illustrare come intende andare avanti e con quali uomini visti gli scarsi risultati prodotti nella prima metà di stagione.
Domani, intanto, c'è una scadenza economica fondamentale che per molti non sarà scontata. L'esborso del Messina sarà di circa 250mila euro per stipendi e contributi. Bisognerà capire se anche le altre società in difficoltà riusciranno a coprire gli adempimenti previsti. Senza voler fare il funerale a nessuno, la situazione di Taranto e Turris non sembra felice. Nel caso fossero escluse anche una sola delle due, la classifica sarebbe ridisegnata il Messina perderebbe parte del suo bottino, tre o sei punti, non un dettaglio anche se ci sarebbero ripercussioni sui meccanismi di retrocessione. Ma se non interverranno fatti nuovi, il torneo rischia di diventare per i biancoscudati una via Crucis specie se l'intenzione è quella di proseguire sulla stessa falsariga, con investimenti minimi. Salvare la categoria, con un degno mercato di riparazione che non può, comunque, essere condotto da chi ha portato il Messina in questa situazione, rimane l'unica cosa saggia da fare anche per il presidente Sciotto, rimasto, al momento, ostaggio delle sue stesse scelte.
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