Non è molto fortunato il Fiumefreddo. Gliene capitano di tutti i colori e Messina è appesa sempre anche alla buona sorte.
Il Geyser esploso ieri a Itala sulla strada statale oltre a essere spettacolare, ha dato tutto il segno della delicatezza di una infrastruttura come l'acquedotto che, lungo quei 70 km di sviluppo, dall'Etna alla città, è letteralmente alla mercè di qualunque evento.
Gli effetti immediati della rottura della tubazione larga un metro di diametro e nella quale l'acqua viaggia ad una pressione tanto forte da spaccare l'asfalto e innalzare una colonna alta 10 metri, sono stati quelli dell'interruzione del normale approvvigionamento in città.
I lavori per il ripristino della condotta si sono conclusi intorno alla mezzanotte di ieri mentre tutte le prove di pressione sono terminate alle quattro di stamattina. Quindi l'acqua è tornata a riempire i grandi serbatoi cittadini che a loro volta devono garantire l'erogazione nelle case dei messinesi.
Come abbiamo imparato in questi anni di vita passata, verrebbe da dire, sul filo dell'acqua
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