Se lo si guarda dall’alto si intuisce l’imponenza di questo cantiere. Il più grande e il più costoso mai realizzato finora a Messina. Il nuovo porto di Tremestieri prende pian piano forma. Certo non sarà né questo né il prossimo ma il Natale del 2026 quello nel quale lo vedremo completato e probabilmente già operativo, ma lo sguardo dall’alto fa capire come l’opera adesso e finalmente si sta delineando divisa fra la terra e il mare. Spiccano le centinaia di tetrapodi che sono stati realizzati prima dalla nuova Coedmar e ora dalla Bruno Teodoro e che dovranno essere posizionati a difesa sia nella zona nord, quella che coinciderà con l’attuale approdo delle navi, sia davanti al molo frangiflutti. Intanto prosegue l’attività di ripascimento della costa. Le navi trasferiscono tonnellate di sabbia della zona nord di via Veglia e Carbonara. Due strade del rione di Tremestieri, dove proprio per la costruzione dell’attuale porto l’erosione ha letteralmente portato il mare dentro le case di chi abita da quelle parti. Dentro il cantiere invece sono cominciati i test per la realizzazione della banchina di riva, la più importante, quella che dovrà ospitare tutti i mezzi pronti ad imbarcarsi sulle navi dirette a villa San Giovanni o a Reggio Calabria. Un primo test è stato effettuato e lo si vede da quella che sembra una sorta di piscina realizzata proprio nel bel mezzo del litorale sabbioso. Da adesso in poi tecnici e maestranze lavoreranno proprio su questo aspetto delicatissimo che consentirà di avere anche la prima percezione concreta della nascita del porto di Tremestieri. Un approccio decisamente diverso, quello della Bruno Teodoro di Capo d’Orlando rispetto a quello dei veneti della nuova Coedmar che hanno quasi sempre lavorato a scartamento ridotto senza mai riuscire ad incidere anche per la verità per i 1000 incidenti di percorso che questo appalto ha fatto registrare già a partire dal primo giorno. Intanto si attende da un giorno all’altro che entri nel pieno delle sue funzioni il commissario che è stato voluto e nominato dal governo proprio per la conclusione del porto di Tremestieri. Il ministero dei trasporti e la presidenza del consiglio hanno indicato Francesco Di Sarcina, attuale presidente dell’autorità di sistema di Catania e di Augusta, ma adesso il decreto di nomina è al vaglio della corte dei conti. Un po’ tutti si aspettavano che questi ultimi passaggi burocratici potessero essere un po’ più celeri ma evidentemente così non è stato. Di Sarcina ha già incontrato il sindaco Basile poi ma il primo impegno sarà l'individuazione di tutte le necessità in primis quelle sul piano finanziario.