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Scontro sui palazzoni al posto delle aree sbaraccate di Messina, impallinato il "sì" ambientalista

Ieri erano stati il segretario del Pd Armando Ierace e la consigliera Antonella Russo a reagire alla lettere dell'ambientalista Colavecchio e del presidente dell'Adis Giuseppe Frisone che esprimeva il "sì" sui palazzi nelle aree sbaraccate ipotizzando persino l'avvio di una petizione popolare da consegnare alla Prefetta ed invitando l'amministrazione a non cedere e quelle che vengono definite genericamente contestazioni. Minimizzando il peso dei consiglieri comunali e dei presidenti di quartiere che si oppongono ai palazzoni a otto piani.

Ignorando le lettere dei bambini della scuola di Fondo Fucile e le perplessità degli abitanti delle aree sbaraccate che non gradirebbero i palazzi. Le posizioni politiche contrarie ai palazzi erano state definite penose demagogiche.

Oggi un fuoco di fila di critiche: dai presidenti di quartiere a Libero Gioveni. “Evidenziare che probabilmente i residenti delle zone in cui dovrebbero essere costruiti i nuovi palazzoni a 6 ed 8 piani vorrebbero conoscere anticipatamente il loro destino- scrive il presidente del terzo quartiere Alessandro Cacciotto- non significa essere penoso o demagogico quanto piuttosto farsi interprete del sentimento della gente, di quella stessa gente che abita i territori interessati e che ancora non sa se con i nuovi palazzi dovranno o meno lasciare la propria abitazione. Insomma credo che ognuno abbia il sacrosanto diritto di dire la propria ma comprendo anche che il garbo non appartiene a tutti”.

Lapidaria la risposta del presidente del quinto quartiere Raffaele Verso. “Non meriterebbero alcuna risposta ma li invito a venire all'Annunziata e a guardare i progetti assieme al sottoscritto. Ho il sospetto che non abbiano nemmeno visto gli elaborati. Anzi me lo auguro”. Durissimo Libero Gioveni capogruppo di Fratelli D'Italia: “Non si può non stropicciarsi gli occhi leggendo la nota di Colavecchio e Frisone. Basta leggere la Mission dell’associazione ambientalista per capire come la nota rappresenti una sorta di tradimento ideologico verso tutti coloro che, aderendovi, tutt'ora, combattono contro l’inquinamento atmosferico, contro la cementificazione selvaggia e operano in difesa delle aree verdi e per la salvaguardia dei beni paesaggistici. E poi aggiunge: “ Anziché esternare pensieri scriteriati definendo addirittura “contestatori”, i rappresentanti di Legambiente chiedano ai bambini dell’Annunziata in quale parco o villetta vanno a giocare dopo la scuola... Oppure ai residenti della miriade di complessi residenziali che si trovano intrappolati nella strettissima carreggiata a ridosso del torrente Annunziata se gradiscono che altre 40 famiglie, facciano loro compagnia.

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