Cancelli, recinzioni, muri, stradine chiuse e spesso privatizzate senza titoli, interi tratti di litorale in cui per riuscire a trovare un punto per raggiungere la spiaggia bisogna fare una caccia al tesoro. E' l'atavico problema degli accessi al litorale, un paradosso per una città che si affaccia interamente sul mare. Tra scelte urbanistiche che nel passato hanno di fatto creato degli sbarramenti tra le strade e il litorale e punti resi inaccessibili dai privati, adesso c'è di nuovo l'intenzione di rimettere ordine in questa vasta e complicata questione.
Ieri a Palazzo Zanca prima riunione tra Comune, Demanio e Capitaneria di Porto che segna di fatto un nuovo punto di partenza per un'azione congiunta che punta alla riapertura dei varchi a mare in tutto il territorio comunale. Un'attività che l'amministrazione Basile aveva in qualche modo già avviato in passato e che ora vuole riprendere con maggiore incisività. Un'operazione che l'assessore Francesco Caminiti vuole portare avanti per restituire ai cittadini la libera fruizione di tutti quegli spazi rimasti negati ai più per troppo tempo. I tempi non saranno brevi, il lavoro è tanto, soprattutto perchè il 90% dei varchi è in area privata e dunque si dovrà interloquire con i proprietari dei terrreni. Dalla riunione di ieri è emersa innanzitutto la massima collaborazione tra gli enti coinvolti. Il primo focus è stato inevitabilmente sui varchi della zona nord, in particolare in via Senatore Arena a Torre Faro, in contrada Torre Bianca, a Mortelle, insomma in tutta la striscia che dal Pilone si collega poi alla statale. Ma il problema è diffuso anche nell'estrema zona nord, tra Mortelle e Timpazzi, ad Acqualadrone e in tutti quei punti in cui dalla statale non esiste un punto per raggiungere il mare perchè tutto appannaggio di proprietà private. La Patrimonio spa ha fatto un cnesimento su tutti gli accessi negati e realizzato delle schede che serviranno adesso per vagliare caso per caso. Ieri analizzate le prime quattro schede. Si comincerà con le verifiche su documenti, Comune, Demanio e Capitaneria condivideranno le reciproche informazioni, si incrocieranno i dati tecnici e si procederà con i sopralluoghi.
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