Secondo l'Ordine degli ingegneri prima di avviare i cantieri del ponte occorre creare una viabilità alternativa. Esistono grosse criticità in prossimità delle grande aree di stoccaggio dei materiali e delle residenze degli operai. Da San Filippo a Torre Faro. Il gruppo di lavoro costituito all'Ordine “Valutazione impatto territoriale e urbano”, guidato dall'ingegnere Franco Cavallaro ha scritto alla Stretto di Messina chiedendo un confronto a stretto giro di posta. E ha poi inviato per conoscenza la lettera con le prime osservazioni al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e al consorzio Eurolink.
“Nelle more che la società Stretto e il consorzio Eurolink - scrive Cavallaro - diano concretezza da un lato agli impegni assunti con le forze sociali e professionali cittadine in merito alle certe previsioni di ricaduta economica ed occupazionale del cosiddetto "indotto ponte", e dall’altro alla dichiarata attenzione nei confronti della riduzione delle criticità indotte dalle interferenze nella fase costruttiva, questo Ordine, che ha costituito un proprio gruppo di studio articolato in sei tematiche specifiche, intende dare un proprio contributo operativo per supportare la delicata fase di messa a terra del Progetto.
L'attenzione del gruppo di lavoro è focalizzata sulle soluzioni individuate per ridurre le inevitabili criticità indotte dalle interferenze delle aree di cantiere con l’attuale viabilità, non potendosi certo ipotizzare una sovrapposizione dei due flussi nelle stesse sedi. A preoccupare l'ordine degli ingegneri che è pronto a fornire il proprio supporto e a suggerire eventuali soluzioni ci sono le grandi aree di stoccaggio presenti in città. Prima di partire con i veri e propri cantioeri d del ponte occorrerebbe avviare dei cantieri sulle strade ed apportare le opportune modiche alla viabilità. La prima più importante area critica è quella del cantiere della zona sud dove si realizzeranno i conci e dove è prevista un grande area con parte degli alloggiamenti degli operai. Occorrerebbe creare una rotatoria prima che la strada che corre parallela al torrente San Filippo incroci la statale 114 e poi prevedere la prosecuzione della strada ricavata dal torrente sino a mare. C'è poi il grande cantiere di Torre Faro dove verranno stoccate immense quantità di materiale. Anche in questo caso secondo l'Ordine degli ingegneri occorrerà creare prima di ogni cosa una viabilità alternativa che impedisca l'interferenza con quella diretta al cantiere. “Proprio per articolare forme di collaborazione finalizzate al comune interesse di informare correttamente la città chiediamo un incontro alla Società Stretto di Messina senza ulteriore attesa prima dell'approvazione finale da parte del Cipess".
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