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Risanamento a Messina: via Catanoso, addio alle baracche. Terminate le operazioni di bonifica dall'amianto

Un colpo d'occhio le immagini del drone che ha puntato la propria telecamera sull'area liberata di via Catanoso. A settembre c'era stata la consegna dei lavori da parte dell'ufficio commissariale per il risanamento retto da Marcello Scurria. Le case alle 28 famiglie che abitavano in quel lembo di città dove regnava solo il degrado erano state assegnate nei mesi scorsi. Le ultime nel settembre dello scorso anno. A fine settembre di quest'anno il via libera alle ruspe. Ad ogni pioggia ci raccontavano gli abitanti di quelle 28 baracche di via Catanoso, siamo ad un passo dal policlinico, si tremava. Sì perché quelle baracche erano quasi palafitte che sorgevano ad un passo da un corso d'acqua che si ingrossava pericolosamente minacciando di portare via ogni cosa. Trecentomila euro il costo dei lavori a cui probabilmente potranno aggiungersi i costi dello smaltimento dei veleni trovati nell'area. Occorre infatti trasportare i rifiuti pericolosi in discariche specializzate che si trovano nel nord Italia o addirittura all'estero. E c'è anche un particolarità riscontrata che fa capire quanto a rischio fossero le vite di chi abitava quelle baracche.
In via Catanoso, una via parallela al viale Gazzi hanno abitavano 24 famiglie: 73 persone. Tra di loro e questo è un dato sconcertante 17 minori. Il Comune si occuperà della rigenerazione di quest'area. A scanso di equivoci non sorgerà alcun edificio come invece è previsto a Fondo Fucile, a Bisconte e all'Annunziata dove le polemiche e le levate di scudi non mancano. Dovrebbero sorgere viali alberati e parcheggi.

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