Il Comune così come ha fatto per Bisconte si appresta a dare il via libera ad un'operazione edilizia che farà sorgere all'Annunziata una quarantina di alloggi grazie ai fondi Pinqua. Il progetto però non piace alla quinta municipalità guidata da Raffaele Verso che si appresta a votare un documento così come ha già fatto per il mega parcheggio di viale Giostra dove alla fine sono stati accolti i correttivi chiesti dal quartiere, dalla riduzione di oltre trenta posti auto, alla realizzazione di varchi, ai pali per l'illuminazione di cantiere. Troppa cubatura secondo il presidente Verso che ha già coinvolto diversi dei suoi consiglieri. Il territorio dell'Annunziata tra l'altro è uno dei più edificati. Nel tempo sono sorti come funghi complessi e villette. E la strada di accesso, quella ricavata dalla parziale copertura del torrente Annunziata, si mostra sempre più insufficiente a sostenere il flusso di auto che adesso arriva anche allo galleria che conduce allo svincolo di Giostra. La Superficie complessiva dell'intervento è 6.066 mq. Al posto della baraccopoli dell'Annunziata che adesso non esiste più sorgeranno le strutture previste dal progetto qualità dell'abitare finanziato per cinque aree diverse dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti con quasi 140 milioni di euro. In quell'area sono state cancellate una quarantina di baracche, è stato rimosso l'Amianto, sono stati prelevati i rifiuti. È stata bitumata la strada. Si prevedono la realizzazione di 39 nuovi appartamenti, 675 mq di aree a verde, 1369 mq di aree destinate a parcheggi, 280 mq di parcheggi coperti. Tre le tipologie di appartamenti che saranno realizzati: 56 – 76 – 104 mq per assicurare alloggi con una occupazione massima prevista dalla normativa rispettivamente di 2 – 5 – 6 abitanti che conduce a una occupazione teorica di 420 abitanti. Nello stesso progetto si prevede l’acquisto di 60 alloggi. Il costo complessivo è di 14.284.601 euro. Di quella cinquantina di baracche che sorgevano in quella porzione di territorio ne è rimasta in piedi soltanto una: quella in legno post terremoto, che secondo Scurria dovrebbe diventare una sorta di museo. La filosofia dell'ufficio del commissario è diversa. Invece della costruzione di nuovi edifici la rigenerazione di quello che è già esistente se si tratta ad esempio di casette degli anni trenta e poi acquistare sul mercato immobiliare per evitare che si creino rioni come quello di Bisconte dove comune denominatore sono povertà e desolazione.