Il Comune batte cassa ai grandi morosi dell'Imu. La Corte di Giustizia Tributaria ha consegnato a Palazzo Zanca il primo round di una battaglia a suon di ricorsi per cifre a parecchi zeri che diversi enti non commerciali in questi anni non hanno versato. Un risultato che potrebbe aprire delle maglie importanti e fare giurisprudenza anche a livello nazionale, considerato il peso degli enti che adesso dovranno pagare al Comune l'Imu non versata. L'ultima sentenza che dà ragione alla strategia di Palazzo Zanca è dello scorso 24 ottobre e riguarda l'Istituto Autonomo Case Popolari.
In questo caso l'accertamento aveva svelato che l'Iacp nei cinque anni esaminati non avrebbe pagato 2 milioni 960 mila euro e a marzo era scattata la notifica da parte del Comune. A maggio l'istituto case popolari ha deciso di presentare ricorso e poche settimane fa è arrivato l'esito: ricorso rigettato in primo grado. Il Comune, in questo caso difeso dall'avvocato Carlo Nucita ha ragione a reclamare quelle somme. Stesso risultato con la Casa di Ospitalità Collereale che ha perso il ricorso e che non ha pagato 2 milioni 379 mila euro. In questo caso a difendere Palazzo Zanca l'avvocato Francesco Darrigo. Ricorso perso anche per le Piccole sorelle dei poveri, che per l'isituto di via Emilia deve adesso sborsare 945 mila euro, causa seguita per il Comune dal legale Sergio Cacace. E anche la Cgil di Messina, un caso che aveva destato un certo clamore, deve pagare 63 mila euro dopo aver perso in primo grado. Sui sei che si sono opposti, ci sono ancora i ricorsi pendenti di Università e Asp. Da capogiro la cifra che l'Ateneo non avrebbe pagato: si tratta di 17 milioni di euro.
Nel mirino anche l'Asp per somme non versate sull'ospedale Regina Margherita. In questo caso poco meno di 245 mila euro, ma per un solo anno di accertamento. Cifra che potrebbe moltiplicarsi. Altri 6 soggetti, tra cui anche importanti enti pubblici, non hanno presentato ricorso e dunque l'accertamento è già esecutivo. Al momento risulta dunque vincente la strategia portata avanti dall'assessore Roberto Cicala che ha indirizzato correttamente gli uffici IMU ad analizzare prima ed accertare dopo gli Enti non commerciali che operano a Messina che non hanno correttamente dichiarato o hanno fatto in maniera infedele l'attività svolta negli immobili di proprietà.
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