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Grattacielo Largo Avignone: il Comune di Messina apre, il Genio civile no

Il Comune lascia una porta aperta ai costruttori, fa marcia indietro sulla revoca della concessione edilizia con silenzio assenso, ma chiede lumi al Genio civile che resta ferma sulle sue posizioni. O si portano nuovi calcoli o non si poggia una sola pietra.

Il Comune riapre alla realizzazione del grattacielo di Largo Avignone e recepite le ragioni dell'avvocato delle ditte costruttrici Silvano Martella revoca l'avvio della sospensione della concessione edilizia con silenzio assenso. Ma chiede lumi al Genio civile che resta fermo: senza nuovi calcoli non si costruisce.
L'avvocato Martella rivendica il silenzio assenso invocato dai costruttori maturato sulla scorta dice lo stesso legale di una precedente autorizzazione rilasciata dal Genio civile nel 2013.
Due pagine di osservazioni in cui si ribadisce la validità del titolo edilizio che il Comune aveva deviso di annullare in autotutela tenendo conto anche delle osservazioni partite dal Genio civile guidato a Santi Trovato.
E proprio il Comune nei giorni scorsi ha deciso viste le osservazioni dei costruttori di sospendere la proceduta di annullamento ma nello stesso tempo raccomanda alla ditta di attenersi alle prescrizioni del Genio civile del 19 luglio scorso sospendendo ogni eventuale attività di cantiere e documentando quanto già fatto.
E poi chiede con una nota al genio civile a cui invia la lettera dell'avvocato della ditta se intende mantenere ferme le sue posizioni. E cioè la richiesta di integrazioni di documenti e calcoli che diventano indispensabili per l'eventuale rilascio del parere obbligatorio e vincolante per il via ai lavori.
Lapidaria la risposta del Genio civile: Si ribadisce quanto già descritto e comunicato. Restano i paletti sulla valutazione sismica
Il grattacielo di Largo Avignone è una delle opere di cui maggiormente si è parlato negli ultimi anni. Un grattacielo di ventidue piani in via Cesare Battisti all'isolato 96 in quel largo Avignone che custodisce parte della storia della città. Previsto anche il recupero della facciata settecentesca su via Porta Imperiale. La comunicazione inizio lavori in realtà è del 2017 ma la richiesta di proroga sino al 2027 tramite il silenzio assenso a concessione quasi scaduta, era stata rivendicata qualche mese fa. Secondo il genio civile ci vogliono diversi calcoli, diversi studi.
Il presupposto e l'efficacia dell'istituto del silenzio assenso che i progettisti si erano autoprorogati sino al 15 ottobre del 2027, scriveva il Comune, nel provvedimento che ivece adesso revoca, è legittimo esclusivamente qualora il procedimento sia in possesso di tutti gli atti di assenso comunque denominati rilasciati dagli enti coinvolti. E quello del Genio civile non c'era e non c'è.

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