Martedì 08 Ottobre 2024

Inchiesta sull'Università di Messina, il CdA deve scegliere se costituirsi parte civile

L’ateneo targato Spatari è chiamato in settimana ad una scelta importante: occorre decidere se costituirsi parte civile nel procedimento che vede coinvolti l'ex rettore Salvatore Cuzzocrea e l’attuale direttore generale dell'Università Francesco Bonanno. Una scelta difficile che passerà dal Consiglio di amministrazione mercoledì prossimo. L'attuale rettrice Giovanna Spatari, appena eletta, disse a chiare lettere che l'ateneo si sarebbe costituito parte civile in un eventuale procedimento giudiziario scaturito dall'inchiesta allora alle prime battute. E ha mantenuto la promessa chiedendo l'inserimento della questione nella prossima seduta del consiglio di amministrazione. Al punto sedici dell'ordine del giorno, l'ultimo in ordine di arrivo, si legge testualmente: procedimento penale n. 933/2023 costituzione parte civile, determinazioni. E il procedimento è quello appunto che ha investito l'ateneo alcuni mesi fa prima dell'avvento della nuova rettrice Giovanna Spatari. Il 6 novembre davanti alla gup Arianna Raffa si terrà l'udienza preliminare della seconda inchiesta sulla gestione Cuzzocrea dell’Università di Messina, che si riferisce ai rilievi mossi dall’Anac nell’ormai lontano aprile del 2022 per la gestione degli appalti, delle forniture e dei servizi per l’ateneo peloritano. La richiesta di rinvio a giudizio è stata siglata dalla procuratrice aggiunta Rosa Raffa, che è titolare del fascicolo insieme alla sostituta Francesca Bonanzinga. La Procura ipotizza a vario titolo per otto persone allora indagate, oggi imputate, i reati di turbativa d’asta in concorso e falso del pubblico ufficiale. Oltre all’ex rettore di Messina Salvatore Cuzzocrea e al direttore generale dell’ateneo Francesco Bonanno - in sede di chiusura delle indagini preliminari il primo ha depositato una memoria scritta e il secondo ha chiesto di essere sentito -, sono coinvolti anche sei imprenditori, ovvero i titolari delle ditte che eseguirono lavori, in qualche caso ancora in corso, ed effettuarono forniture per l’ateneo. Si tratta del catanese Daniele Zenna, del goriziano Raffaele Olivo, del palermitano Giuseppe Cianciolo, di Santo Franco originario di Gangi nel Palermitano, di Michelangelo Geraci originario di Mussomeli in provincia di Caltanissetta, e infine dell’ex sindaca di Brolo Rosaria Irene Ricciardello, attuale consigliere comunale d’opposizione nel centro tirrenico. Una decisione che crea di certo non poco imbarazzo visto il coinvolgimento dell'attuale direttore il cui contratto scadrà a fine anno. Un eventuale rinvio a giudizio, su cui potrebbe pesare la costituzione parte civile dell'ateneo, potrebbe richiedere delle scelte diverse dall'una o dall'altra parte in causa. La nuova rettrice ha dato corso negli ultimi mesi a diversi cambiamenti significativi. Cambiato il vertice di Ssd Unime alla cui presidenza è andato l'ex direttore dell'ufficio del lavoro Franco De Francesco. Cambiato quasi totalmente (l'unico rimasto al suo posto è l'amministratore delegato Bruno Cilento) il vertice di Unilav, il colosso che gestisce un'infinità di servizi e 400 impiegati, affidato all'avvocato Santi Delia.

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