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Messina, scoperta a Cristo Re una lapide per ricordare il coraggio dei caduti

C’è una santità silenziosa, non ascesa agli onori degli altari, ma legata al coraggio e allo spirito di sacrificio di quanti, per amore della Patria, hanno sacrificato la propria vita. Sono i caduti in guerra, decorati al Valor appartenenti a esercito, aeronautica, marina, e guardia di finanza, che da 87 anni riposano nel monumentale sacrario di Cristo Re. E’ dedicata a loro la lapide marmorea voluta dalla Federazione provinciale di Messina dell’Istituto del Nastro Azzurro presieduta da Biagio Ricciardi in sinergia con l’Esercito italiano, scoperta questa mattina. Un gesto di grande valore quello compiuto dalla prefetta Cosima Di Stani e dal comandante della Brigata Meccanizzata Aosta il generale Maurizio Taffuri con Ricciardi, che alla presenza delle massime autorità civili, militari e accademiche ha sottolineato l’importanza del sacrario, voluto dall’arcivescovo Angelo Paino, un luogo di memoria che continua a raccontare una storia che appartiene a tutti. 2 medaglie d’oro, 14 d’argento, 16 di bronzo e ben 78 croci di guerra: dietro questi numeri ci sono le storie di tante famiglie che hanno raccolto l’eroica eredità lasciata da circa 1400 caduti delle due guerre oltre a un centinaio di ignoti.

Fra questi i messinesi Letterio Cannistraci, Calogero Brancatelli e Virgilio Puglisi, già presidenti della Federazione provinciale di Messina dell’Istituto del Nastro Azzurro e l’indimenticato Salvatore Todaro, nato quattro mesi prima del terremoto del 1908 e medaglia d’oro al valor militare, al quale la federazione messinese è intitolata. Prima della scopertura della lapide, benedetta dal cappellano dell’Esercito don Rosario Scibilia, la prefetta ha deposto una corona al monumento del Milite Ignoto, sulle note della Banda della Brigata Aosta. Con la cerimonia di stamattina, si sono concluse le celebrazioni del centenario della fondazione dell’Istituto del Nastro Azzurro, il cui obiettivo è quello di diffondere, con la rievocazione delle glorie militari nazionali, l’eroismo sempre mostrato dal soldato e il culto della Patria.

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