Una storia di coraggio, di sacrificio, una storia di riscatto, di orgoglio, di successo. La vita vera di famiglie, di lavoratori che hanno avuto la forza di non arrendersi mai e che hanno saputo scrivere una pagina che è diventata patrimonio della città. Dalle ceneri di una vertenza occupazionale terribile e devastante alla rinascita e al presente che si chiama Birrificio Messina. Una storia che meritava di essere raccontata ancora una volta e che è diventata il docu film che ieri ha aperto la XXII edizione dell'Horcynus Festival, la rassegna diretta da Franco Jannuzzi, Erfan Rashid, Giacomo Farina e Luigi Polimeni.
Un lavoro lungo e certosino firmato dal regista Alessandro Turchi che ha deciso di portare sullo schermo il lungo cammino battuto dai 15 birrai messinesi che non si sono rassegnati alla chiusura della storica Birra Messina e che da operai si sono trasformati in imprenditori dando vita ad una realtà che ha riportato la produzione della birra a Messina, proteggendo l'eredità morale e professionale di generazioni di mastri birrai. Alessandro Turchi, insieme a Monia Alfieri e Morgan Maugeri, ha seguito questa vicenda fin da quando i quindici decisero di investire il loro TFR, i risparmi di una vita e il loro sapere in una nuova, avventurosa attività imprenditoriale. Per questo hanno deciso di realizzare il documentario che racconta gli anni più bui e poi il sogno che diventa realtà. Ieri grande emozione durante e dopo la proiezione. Sul palco il presidente del Birrificio Messina, Mimmo Sorrenti, circondato dai suoi compagni di viaggio e dalla nuova generazione che sta crescendo all'interno dello stabilimento. Quei quindici che oggi sono molti di più e che con gli occhi lucidi sanno di aver realizzato una vera impresa.
Caricamento commenti
Commenta la notizia