Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Omicidi di mafia a Barcellona, 8 richieste di rito abbreviato

Undici agguati, omicidi, tre casi di lupara bianca i crimini contestati agli indagati dei quali sette arrestati il 10 gennaio scorso dai Carabinieri più due collaboratori di giustizia che hanno consentito di far luce sulla tragica stagione di sangue della mafia barcellonese. Fra loro alcuni capi di Cosa nostra barcellonese. Ad aprire un nuovo squarcio su quegli anni era stato l'ultimo collaboratore di giustizia in ordine di tempo, Salvatore Micale. L'ex killer della famiglia mafiosa barcellonese oltre ad autoaccusarsi dei casi di lupara bianca di Giuseppe Italiano e Giuseppe Porcino ha fatto i nomi di mandanti ed esecutori di numerosi omicidi. In alcuni casi vicende del tutto inedite. Il tutto poi riscontrato con altri pentiti di mafia fra cui gli ex padrini Carmelo D'Amico, Francesco D'Amico, Santo Gullo, Nunziato Siracusa e Carmelo Bisognano.

Un lavoro certosino condotto dal Procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dai sostituti della DDA Fabrizio Monaco e Francesco Massara. Stamane a Palazzo di Giustizia si è tenuta l'udienza preliminare con un colpo di scena. Otto dei nove indagati hanno chiesto al gup Arianna Raffa di essere giudicati con il rito abbreviato. Si tratta di Salvatore Micale e Carmelo D'Amico, Giuseppe Gullotti, il boss riconosciuto di Cosa Nostra barcellonese in carcere anche per scontare la condanna quale mandante dell'omicidio del giornalista Beppe Alfano, e poi Salvatore “Sam” Di Salvo, il suo braccio destro, Stefano Genovese, Giuseppe Isgrò considerato il depositario della cassa di Cosa nostra barcellonese,  Carmelo Mastroeni, anche lui accusato dell'omicidio di Giuseppe Italiano, e Vincenzo Miano a cui viene contestato l'uccisione del meccanico Aurelio Anastasi assassinato il 4 gennaio 93 nella sua officina di Barcellona perchè ritenuto confidente delle forze dell'ordine.
L'unico a procedere con il rito ordinario sarà Nicola Cannone per il quale il Procuratore aggiunto Vito Di Giorgio ha reiterato la richiesta di rinvio a giudizio. Cannone deve rispondere dell'omicidio di Giuseppe Abbate, assassinato all'interno della sua macelleria di Barcellona la sera del 16 febbraio 1988. Fra i 13 omicidi sui quali gli inquirenti hanno fatto luce quello di due giovani Antonino Accetta e Giuseppe Pirri. Furono condotti di notte nel cimitero di Barcellona, fatti inginocchiare davanti all'altare e uccisi con un colpo di pistola in testa. La loro colpa aver compiuto furti in abitazione senza autorizzazione di Cosa Nostra. Mandanti del duplice omicidio Giuseppe Gullotti e Sem Di Salvo esecutore materiale Carmelo D'Amico. E poi l'esecuzione spietata di Angelo Ferro del 27 maggio 93 a Milazzo. I killer affiancarono la sua auto mentre accompagnava a scuola la figlia 12enne. Fu ucciso a colpi di pistola sotto gli occhi della ragazzina che riparò facendo scudo con il corpo.

Caricamento commenti

Commenta la notizia