E' la truffa del momento. Quella del finto carabiniere che telefona a casa di un anziano e comunica che un familiare si è messo nei guai e per aiutarlo servono grosse somme di denaro o i gioielli di famiglia. Una vera emergenza sociale anche perchè, nonostante gli appelli delle forze dell'ordine, le campagne sugli organi d'informazione, gli incontri organizzati dai Carabinieri nelle parrocchie, gli anziani continuano a cascarci. Nel solo mese di maggio in provincia di Messina sono stati messi a segno 8 colpi: 2 a Villafranca Tirrena, gli altri a Messina, Spadafora, Gioiosa Marea, Mistretta e S. Teresa di Riva.
In un caso i truffatori hanno portato via 20.000 euro, in un altro 5000 euro ed oggetti preziosi, la media si aggira fra 2000 e 3000 con l'aggiunta di gioielli. In due occasioni i Carabinieri hanno arrestato i responsabili, una coppia che aveva truffato un'anziana a Messina ed un rumeno che aveva fatto piazza pulito di soldi e gioielli a casa di due coniugi a S.teresa di Riva. Nei mesi scorsi erano stati gli agenti delle Volanti ad arrestare un malfattore che aveva raggirato una donna in pieno centro a Messina. Una goccia in un oceano rispetto ad un fenomeno dilagante in tutta Italia. Il modus operandi è sempre lo stesso.
Un finto carabiniere telefona alla vittima designata. Le dice che un familiare ha provocato n grave incidente ed è tata arrestata. Per liberarla serve una cauzione importante. Se l'anziano non ha contanti in casa vanno bene anche gioielli. Poco dopo, mentre la vittima è in preda alla disperazione, citofona a casa un emissario del finto carabiniere che a volte si spaccia per avvocato. Dice che è venuto a ritirare i soldi. E così nella maggior parte dei casi la truffa va a segno.
Allora cosa fare in questi casi? I carabinieri consigliano quando si ricevono telefonate del genere di chiamare subito il 112. La tempestività è elemento essenziale. Quando i Carabinieri sono stati subito allertati hanno arrestato i responsabili come accaduto a S.Teresa di Riva. Ricordare che in Italia non esiste l'istituto della cauzione per cui nessuno può chiedere somme di denaro in cambio della libertà di qualcuno. E soprattutto la pubblica amministrazione non chiede mai denaro in contanti o preziosi per qualunque tipo di operazione. Argomenti che vengono trattati in occasione degli incontri che i Carabinieri organizzano periodicamente nelle parrocchie dei villaggi e dei comuni al termine delle messe. Incontri molto partecipati ma la strada è ancora molto lunga. Dietro il finto carabiniere o il finto avvocato si muovono organizzazioni criminali ben assortite dove ognuno ha un compito ben preciso. C'è che individua le vittime, chi prende informazioni su abitudini e familiari degli anziani, chi istruisce la manovalanza. Non cani sciolti insomma ma gruppi organizzati che hanno accresciuto la loro potenza economica e continuano ad arruolare malviventi sempre più cinici e spregiudicati.
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