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Liste d'attesa a Messina, 40 dei 185 casi urgenti sono stati riprogrammati

L'Azienda sanitaria provinciale ha iniziato il lavoro di scrematura degli elenchi dei pazienti in attesa. Un lavoro immane. Quaranta dei 185 casi urgenti sono stati chiamati e hanno ottenuto una visita entro le 72 ore. Sei pazienti non hanno riposto ma si riproverà. Alcuni non erano classificabili come visite urgente ma erano soltanto controlli e qui si entra nell'ambito del capitolo appropriatezza prescrittiva delle richieste. La responsabilità tocca ai medici di famiglia. La strada è ancora tutta in salita. In settimana la chiamata alle armi dei medici per gli straordinari. Senza di loro il piano dei cento giorni sarà impossibile da portare avanti. C'è tempo sino al 10 giugno. E comunque la pista in palio non è di poco conto. Il compenso previsto dal piano ammonta a cento euro per ogni ora di straordinario. Le equipe chirurgiche che si metteranno in moto per i piccoli interventi percepiranno quasi tremila euro.

Primo step i 185 casi urgenti che l'Azienda sanitaria provinciale sta ricontattando per concedere un nuovo appuntamento a breve termine. E' ufficialmente partito il piano dei tagli delle liste d'attesa annunciato ieri in conferenza stampa dall'Azienda sanitaria provinciale. Sono quindicimila gli utenti che attendono una risposta dalla sanità pubblica.
C'è chi deve attendere più di un anno. E la conferma è arrivata ieri con centinaia di messaggi arrivati durante la diretta di Scirocco alla quale hanno partecipato i presidenti dei comitati consultivi di Papardo e policlinico, i segretari dei sindacati dei pensionati e dei medici. C'è chi per uno screening completo tra visite, prenotazioni e sovracup, impiega un anno e mezzo. Prima di gennaio del 2025 non è possibile ottenere una visita diabetologica, un anno per una vista psichiatrica, lunghissime attese per moc, risonanze, tac, interventi chirurgici.
La Regione qualche giorno fa ha inviato una sorta diffida. O si tagliano le liste o i manager vanno a casa.

Il piano di abbattimento delle liste d'attesa, prevede che siano le aziende stesse stesse a telefonare ad ogni utente e a riprogrammare le visite. La legge nazionale prevede che le richieste con classe di priorità urgente vadano espletate entro 72 ore, quelle con classe breve entro 10 giorni, quelle differibile entro 30 giorni quelle programmabili entro 120 giorni. La legge prevede anche che se le aziende non possono erogare quantomeno in intramoenia le prestazioni devono consentire al paziente di effettuare esternamente che anticipa la spesa e ottiene il rimborso. E questo è oggetto di un esposto presentato in procura. All'Asp ci sono poi 500 prestazioni chirurgiche che riguardano in particolare ortopedia e otorino. Dal 10 giugno nelle strutture Asp, si lavorerà sette giorni su sette dalle 8 alle 24.

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