Sabato 23 Novembre 2024

Liste d'attesa infinite a Messina, la prima denuncia in Procura

Secondo le regole nazionali e in particolare secondo la legge 124 del '98 gli esami urgenti vanno erogati entro 72 ore. Quelli con classe di priorità breve o differibile al massimo entro sessanta giorni. Quelli programmabili entro 120 giorni. E nel caso in cui la struttura sanitaria non sia in grado di erogare la prestazione la struttura scelta è tenuta ad erogare la prestazione prima in regime di intramoenia e poi presso strutture esterne con oneri a proprio carico chiedendo al cittadino di riconoscere solo l'eventuale ticket. E questo Giuseppe Muffari, arzillo pensionato ex biologo dell'ospedale militare, va fiero del servizio prestato da pensionato durante la pandemia per la somministrazione di vaccini e l'esecuzione di tamponi, lo sa bene. La sua storia è simile a quella di tanti altri. A quelle storie che stiamo raccontando nei nostri TG e sulla Gazzetta del sud ogni giorno. Muffari convive da tempo con il dolore. Ha subìto due interventi alla colonna vertebrale. Deve per forza ricorre alla terapia del dolore. Gli indicano un medico che in questo senso fa miracoli alla clinica Cot. Solo che per iniziare la terapia deve effettuare in maniera propedeutica una elettromiografia agli arti inferiori. E allora a febbraio come tutti telefona al Sovracup. Gli danno un appuntamento a novembre del 2024: nove mesi. Come condannarlo al dolore, lasciarlo al proprio destino. “E dire che ho dato sempre - ci dice sconsolato il mio apporto al sistema sanitario anche da pensionato”: Ma Muffari la legge la conosce bene. E quindi invia una pec all'azienda sanitaria in cui chiede così come prevede la legge di poter effettuare l'esame in intramoneia o in alternativa in uno studio privato. La legge impone all'azienda di rispondere e di farsi carico della spesa o in intramoenia o in strutture private. Il paziente anticipa la somma l'azienda rimborsa. Nessuna risposta. Nessun segnale dall'Asp. E allora Muffari passa all'attacco e si reca in procura dove deposita un esposto in cui racconta la sua storia e le presunta omissione. La storia di Muffari fa il paio con un'altra simile arrivata proprio questa mattin: una paziente di 64 anni a cui è stata diagnosticata una mielite. Il medico curante la ha prescritto con tanto di dicitura urgente un ecocolor doppler agli arti inferiori. Prima data utile gennaio 2025. Nei giorni scorsi dalla Regione è arrivato un diktat. I manager che non abbatteranno le liste d'attesa saranno mandati a casa. Proprio nei giorni scorsi all'Asp, il comunicato ufficiale è di oggi si è tenuto un vertice tra il commissario straordinario Cuccì e il comitato consultivo: “Con specifico riferimento alle criticità legate all’abbattimento delle liste d’attesa- spiega Cuccì- auspico che il Comitato individui un proprio componente all’interno dei tavoli tecnici avviati”. Per il Commissario Straordinario occorre “una riorganizzazione complessiva delle risorse ed è fondamentale dare piena applicazione ai Decreti assessoriali e alle Linee normative nazionali, oltre che utilizzare anche alcuni giorni in più, anche di sabato e domenica, per abbattere le attese. Questo tema per la nostra azienda è una priorità”.

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