Mercoledì 25 Dicembre 2024

Sanità a Messina, la vergogna delle liste d'attesa: sempre più segnalazioni. La Regione prova a mettere una pezza

Sulle liste d'attesa continuano ad arrivare centinaia di segnalazioni alla nostra redazione che mettono in evidenza una situazione disastrosa. Dalla polisonnografia prenotata ad aprile del 2026, alla visita diabetologica a gennaio 2025, al controllo gastroentereologico fissato ad aprile 2025. La Regione intanto dà il suo diktat. I manager che non le abbatteranno saranno mandati a casa. Dalla polisonnografia prenotata ad aprile del 2026, alla visita diabetologica a gennaio 2025, al controllo gastroenterologico fissato ad aprile 2025. Sulle liste d'attesa elenco infinito e disastroso. Le segnalazioni alla nostra redazione si moltiplicano di giorno in giorno. Le più eclatanti: la visita cardiologica prenotata nel dicembre del 2026, la Tac a luglio ma a Lipari, il controllo endocrinologico a giugno del 2025, la visita per l'osteoporosi a giugno del 2025. Per una gastroscopia unica possibilità a Milazzo ma nel 2026. Emblematico il caso sollevato nei giorni scorsi. Ad un paziente sottoposto, dopo 7 mesi di attesa, ad una elettromiografia, sono stati prescritti successivamente dal medico curante altri due esami: risonanza magnetica e visita ortopedica. Altri cinque mesi di attesa. La risonanza da effettuare in uno studio privato convenzionato, la vista ortopedica all'ospedale Papardo: la risonanza il 10 settembre, la visita ortopedica il 6 giugno. Così per la diagnosi definitiva occorrerà a conti fatti attendere un anno. Eppure secondo le regole d nazionali Gli esami urgenti vanno erogati entro 72 ore, Quelli con classe di priorità breve o differibile al massimo entro sessanta giorni. quelli programmabili entro 120 giorni. E nel caso in cui la struttura sanitaria non sia in grado di erogare la prestazione la struttura scelta è tenuta ad erogare la prestazione con oneri a proprio carico chiedendo al cittadino di riconoscere solo il ticket. E questo la Regione lo sa bene. E infatti è stato dato un diktat. I manager che non abbatteranno le liste d'attesa saranno mandati a casa. La strategia imposta da Palermo comprende il Monitoraggio trimestrale e la verifica annuale degli obiettivi relativi all'abbattimento delle liste d'attesa: i nuovi manager della sanità siciliana dovranno attenersi al pieno rispetto del Piano regionale approvato dal governo nel luglio dell'anno scorso, pena la revoca dell'incarico anche solo dopo il primo anno di contratto. Lo ha deciso ieri mattina la giunta regionale su proposta del presidente della Regione, a proposito della procedura di nomina dei nuovi direttori generali delle aziende del Servizio sanitario regionale che potrà concludersi, quindi, solo dopo la predisposizione dei nuovi schemi di contratto che saranno definiti dall'assessorato della Salute sulla base delle direttive formulate. Per ogni direttore generale e in relazione alla situazione registrata in ciascuna azienda, saranno fissati specifici e concreti obiettivi relativi all'abbattimento dei tempi per l'accesso alle cure e alle prestazioni sanitarie.

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