Due anni e due mesi per capire quanto sia grave la sua osteoporosi accertata durante uno screening gratuito e sperimentale effettuato al Policlinico. E una lettera esasperata quella scritta da un paziente e inviata a tutti i vertici regionali, al manager del policlinico e alla nostra redazione che conferma il fatto che le liste d'attesa nonostante le continue e cicliche rassicurazioni da parte dei manager degli ospedali, continuano ad essere infinite. Due anni e due mesi per una visita internistica per l'osteoporosi.
Stessa attesa per una visita specialistica alla mandibola ci viene segnalata da un altro paziente. Migliaia gli interventi chirurgici da smaltire. In attesa di chiamata. Eppure poco meno di un anno fa tanto al Papardo quanto nelle altre strutture, ci dicevano che stavano smaltendo velocemente. Cominciando dal potenziamento del centro unico di prenotazioni che per mesi non aveva funzionato e lasciava gli utenti senza alcuna risposta.
“L'utente dell'osteoporosi - ci racconta della sua disavventura e lancia un Sos disperato - Voglio solo segnalare l'ennesimo ma purtroppo non ultimo caso in cui un onesto cittadini si ritrova a richiedere assistenza ad una sanità che non sempre aiuta ad un apparato sanitario che nonostante gli sforzi di tanti e i sacrifici di molti non riesce a dare quelle giuste e sacrosante risposte che la collettività a gran voce chiede e pretende. Un anno da a Messina erano tremila persone in fila per sottoporsi ad un intervento chirurgico. E appare difficile perché la situazione, vista la fuga dagli ospedali pubblici, basti pensare al caso di Ortopedia del Papardo dove hanno lasciato l'ex primario e diversi medici, sia cambiata. Per una risonanza magnetica passano otto mesi. Eppure la Regione nel settembre dello scorso anno aveva dato un diktat: entro il 5 ottobre i dati sul carico di lavoro di ogni azienda relativo agli interventi chirurgici e alle visite ambulatoriali dovevano essere caricati su una piattaforma. Sarebbe partito un monitoraggio mensile. Entro il 31 dicembre dello scorso anno le liste d'attesa dovevano essere azzerate altrimenti, si era detto, sarebbero entrati in gioco i privati a cui sarebbero stati trasferiti pazienti, interventi, visite e relativi budget. Sono trascorsi cinque mesi ma di quel diktat non c'è riscontro. De quelle piattaforme non c'è notizia.
L'assessorato regionale alla salute aveva convocato tutti i direttori generali delle aziende ospedaliere dell'isola nel tentativo di dare una risposta alle migliaia di pazienti che attendono per mesi o addirittura anni un appuntamento partendo da dati inconfutabili. Per una visita dermatologica con primo accesso il tempo di attesa medio è di quattro mesi. Anche un anno per una colonscopia, sei e otto mesi mediamente per tac, risonanza magnetica visita pneumologica, ecografia. Per una vista psichiatrica o legata ad altri disturbi psicologici, l'attesa è di circa sei, otto mesi.
L'azienda sanitaria annuncia che aprirà alle viste nel week end. Il policlinico dopo aver valutato in un vertice che si terrà la prossima settimana aprirà gli ambulatori specialistici la domenica mattina.
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