Fine lavori a giugno, apertura entro metà luglio. È la promessa congiunta del consorzio autostrade e della Toto costruzioni fatta al Consiglio e a quindi alla città. La prossima sarà la tredicesima estate durante la quale sul viadotto Ritiro e dintorni si transiterà su una sola corsia. Da quell’agosto del 2012 l’assuefazione ha prevalso sulla rabbia, fra i messinesi. Adesso tutti sperano che i programmi presentati ieri durante la commissione congiunta (prima e sesta) possano trasformarsi in due notizie: che questa sia l’ultima estate di sofferenze e che nel clou della stagione l’incubo sia finito. Nessuno si augura che ad agosto ci sia ancora il percorso forzato in fila indiana che, compresa la galleria Telegrafo, è di oltre 5 km. «Ci sono tutti i presupposti per metterlo in utilizzo, diciamo a metà di luglio» ha detto il direttore generale del Cas Franco Fazio che poi ha dettato i tempi, serrati, delle prossime lavorazioni. Ieri è stata completata la posa delle ultime, cioè l’anima in acciaio corten delle due ultime campate. Quindi si passerà alle verifiche di saldature e bullonature che porteranno via una decina di giorni. Ad aprile la posa del cassero e dell’armatura nella quale verrà poi gettato il calcestruzzo. A maggio anche questa operazione sarà stata completata e si dovranno attendere le 4 settimane di “maturazione” del cemento per poter poi avviare la fase di ultimazione verifica con le prove di carico che porterà alla relazione a struttura ultimata. E sarà già metà giugno. A quel punto, la Toto Costruzioni uscirà di scena e al Cas toccherà il compito del collaudo definitivo. «Abbiamo già avviato i contatti con il tecnico collaudatore per accelerare i tempi – ha aggiunto Fazio – Auspichiamo che anche l’azienda faccia uno sforzo per anticipare di qualche settimana il cronoprogramma. Comunque, ai primi di luglio, massimo a metà, potrebbe essere in uso». L’opera, i cui lavori sono cominciati nel 2016 e concretamente l’anno successivo, adesso sono arrivati al 98,5 %(senza tener conto del by pass Baglio che è extracontrattuale, con quello sono al 96%). Un ultimo miglio che dura da parecchi mesi se si considera le “turbolenze” in casa Toto Costruzioni per la vertenza con il governo per la gestione dell’autostrada dei Parchi. «Ci sono operai rimasti anche tre mesi senza stipendio – ha detto il segretario della Uil Ivan Tripodi –. Il ritardo dell’opera è enorme, abbiamo rischiato di avere un’incompiuta». Il direttore generale della Toto, Gianluca Cangemi parte proprio dalla consapevolezza della difficoltà del 2023. «Ci rendiamo conto dei disagi. Realizziamo opere da 60 anni e siamo elefanti in cristalleria. Abbiamo superato delle problematiche societarie serie e difficili con i nostri operai che hanno subito slittamento nei pagamenti e a loro va il nostro ringraziamento». Adesso lavorano 50 operai (una ventina messinesi), fino a dicembre erano solo 20. E poi un passaggio sul Cas. «Negli ultimi 12 mesi il Consorzio ha cambiato impulso – dice Cangemi –. C’è una comunione d’intenti decisamente migliore rispetto al passato». Un po’ tutti sorvolano sui ritardi (al netto della pandemia) che hanno fatto slittare la riconsegna dell’opera dal 2018 al 2024. Il ricordo va a vicende amministrative legate al vicino svincolo di Giostra, alla realizzazione di una rampa e di due by pass, oltre ai rallentamenti recenti per le difficoltà societarie durate quasi un anno. E a proposito di soldi, i conti fra Cas e Toto sono quasi chiusi. «Dobbiamo solo 500mila euro di arretrati» dice Fazio del Cas dopo che sempre nel 2023 ci sono stati seri problemi di liquidità del Consorzio a cui poi è venuta incontro la Regione. Resta in piedi la vicenda della potenziale penale per il ritardo sui tempi di consegna contrattuali e quelle delle riserve aziendali quantificate in 17 milioni, ma ieri le parti hanno promesso che non inciderà sui tempi di consegna e i messinesi se lo augurano.